Favino, continua la polemica sui ruoli agli italiani. Edoardo Pesce contrario: “Mi dissocio”
Favino, continua la polemica sui ruoli agli italiani. Edoardo Pesce contrario: “Mi dissocio”
A Venezia continua a tenere banco la polemica lanciata da Pierfrancesco Favino sui ruoli agli attori italiani. Una posizione che ha incassato consensi da esponenti del cinema nostrano come Pupi Avati, Edwige Fenech e Alessandro Siani, e qualche presa di distanze, come quella di Giorgio Tirabassi.
Tra i contrari si è schierato Edoardo Pesce, David di Donatello per Dogman. “Io mi dissocio. È un po’ come nel mio piccolo quando ho interpretato il mafioso Giovanni Brusca e un attore palermitano alla Vucciria se l’è presa con me che non ero siciliano”, ha detto a La Repubblica l’attore romano, a Venezia per presentare “El paraiso”, in concorso nella sezione Orizzonti.
“Ho imparato il dialetto, il coach mi mandava delle frasi su cui esercitarmi anche se quasi non capivo cosa volessero dire, il linguaggio si può apprendere. Per me Adam Driver può fare Ferrari, ciò che conta è la caratterizzazione significativa del personaggio”, ha aggiunto Pesce, diventato un volto noto al grande pubblico con il ruolo di Ruggero Buffoni in Romanzo Criminale.
“Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi”, aveva detto negli scorsi giorni Favino, attaccando le scelte di casting dell’ultimo film di Michael Mann, dedicato alla figura di Enzo Ferrari. Per interpretare il fondatore della scuderia di Maranello, il regista di “Heat” e “L’ultimo dei mohicani” ha scelto una delle star di Hollywood più quotate, il californiano Adam Driver. Una decisione che ha fatto storcere il naso a chi, come Favino, ritiene che il ruolo dovesse andare a interpreti italiani.
Con lui si sono schierati interpreti come Rocco Papaleo, Luca Barbareschi, Caterina Murino e Pino Insegno. Tra i contrari, oltre a Pesce, anche il collega romano Giorgio Tirabassi. “Ma perché, Picchio voleva fa’ pure Ferrari? Aveva tempo?”, ha ironizzato. “Forse ha ragione Favino perché un personaggio italiano lo dovrebbe fare un italiano e le occasioni per gli attori a volte fanno la storia. Alcuni ruoli e alcuni film sono collegati a certi attori. Ma è un punto di vista di Favino, così come di altri attori italiani”, ha sottolineato, “Ferrari comunque lo fece già Castellitto, è un progetto che è già stato fatto in Italia. Poi se questa è una polemica, io sulle polemiche faccio un passo indietro. Rispetto quello che dice Pierfrancesco”.