Alex Britti: “A Sanremo non mi vogliono, preferiscono i cantautori da Instagram. Lucio Corsi? Bravo, ma arriva prima il personaggio”
L'interprete si racconta in occasione dei 27 anni dalla pubblicazione nel 1998 di "It.Pop"
Alex Britti si racconta in occasione dei 27 anni dalla pubblicazione nel 1998 di It.Pop, che torna in una nuove veste, dal titolo Feat.Pop, ovvero con i brani riproposti in duetto. Un progetto “che vedrà la luce poco a poco e potrebbe terminare nell’arco di sei mesi o anche di più, perché non ho fretta e non ho niente da dimostrare” dichiara il cantautore all’Ansa. Su una sua possibile partecipazione al Festival di Sanremo in futuro, Britti afferma: “Io gliele mando le canzoni, ma non mi richiamano. Decidono i manager e se non hai nulla da offrire in cambio non interessi. Vanno solo i cantautori da Instagram. Ma non me ne faccio una malattia, preferisco vivere. Sanremo è un circuito chiuso e se lo guardo, me lo guardo a pezzi su YouTube o a casa di amici. Ma a volume basso”.
Poi parla del cantautorato di oggi: “Per me il cantautorato è quello degli anni Settanta, cantautore per me è Francesco De Gregori. Lucio Corsi? Sì, è bravo, è un cantautore, ma un cantautore di oggi: molto Instagram. Arriva prima il suo personaggio, la sua faccia truccata di bianco, c’è un grande lavoro anche di immagine”. L’interprete, poi, parla della sua città, Roma, e della difficoltà di fare musica oggi: “Una volta, solo a Trastevere c’erano cinquanta locali per fare musica, oggi al massimo trovi quello che suona per strada a piazza Trilussa”.