Sondaggi politici elettorali oggi 16 giugno: la guerra in Ucraina preoccupa sempre di più gli italiani, cala la fiducia nell’efficacia delle sanzioni alla Russia
Sondaggi politici elettorali oggi 16 giugno 2022
SONDAGGI POLITICI ELETTORALI OGGI – Gli italiani sono sempre più preoccupati per la guerra in Ucraina: è quanto emerge dagli ultimi sondaggi politici elettorali elaborati dall’Istituto Piepoli e presentati dal vicepresidente Livio Gigliuto nel corso di Omnibus, il programma d’approfondimento mattutino in onda su La7.
Alla prima domanda posta agli intervistati, ovvero “Quanto la guerra tra Russia e Ucraina la fa preoccupare per l’Italia?”, l’87% ha risposto “molto” o “abbastanza”. Il 7 per cento “poco”, il 4% “per nulla”, mentre il 2 per cento non ha risposto o non ha una opinione in merito. Rispetto al 22 febbraio, ovvero 2 giorni prima che scoppiasse il conflitto, la percentuale degli italiani preoccupati per la guerra è cresciuta del 7 per cento.
Nel secondo quesito, invece, è stato chiesto “In che misura la guerra ha inciso sulla sua condizione familiare”: il 47% del campione ha risposto “molto” o “abbastanza”, il 37 per cento “poco”, il 13% “per nulla” mentre il 3 per cento non ha una opinione in merito.
Dal terzo e ultimo quesito, invece, emerge un calo dei favorevoli alle sanzioni nei confronti della Russia. Coloro che approvano le sanzioni rimangono la maggioranza assoluta, il 70% degli intervistati, ma il dato è in calo del 5 per cento rispetto al sondaggio effettuato il 15 marzo.
Il 14 per cento è “poco” favorevole alle sanzioni, il 9 per cento “per nulla” mentre il 4 per cento non ha risposto.
COME SI FANNO I SONDAGGI
I sondaggi elettorali e politici vengono effettuati da società demoscopiche rispettando criteri scientifici ben precisi. Gli autori delle rilevazioni devono individuare un campione da intervistare sufficientemente ampio e rappresentativo della popolazione che si intende analizzare. Nel caso dei sondaggi sulle intenzioni di voto ai partiti o dell’indice di fiducia dei leader politici dunque gli intervistati devono rappresentare adeguatamente la popolazione italiana maggiorenne, coloro che hanno diritto al voto e che si recano alle urne. Questo lavoro viene fatto per ridurre al minimo il margine di errore e rendere la rilevazione quanto più attendibile. Di solito un sondaggio politico-elettorale viene considerato affidabile se il margine di errore indicato è del del 3 per cento con un intervallo di confidenza del 95 per cento. È proprio quella di identificare un campione rappresentativo della popolazione la maggiore difficoltà dei sondaggisti. Le interviste per i sondaggi politici elettorali di solito vengono effettuate con una metodologia Cati, telefonicamente, o Cawi, via Internet, o mista. Per effettuare le interviste le società demoscopiche si affidano a società specializzate.