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Degrado edilizio: i problemi di umidità tra i più diffusi in Italia

Immagine di copertina

L’umidità è una delle problematiche più comuni del patrimonio immobiliare italiano.

Secondo il rapporto SDGs 2023 ISTAT, nonostante i progressi degli ultimi anni, il 16,6% degli italiani dichiara ancora di vivere in abitazioni con problemi strutturali o di umidità, il 18,85% delle quali concentrate nei territori del Mezzogiorno.

Dalla presenza di condensa alla risalita dell’acqua dal terreno, le cause del fenomeno sono diverse e possono provocare conseguenze anche piuttosto importanti, motivo per cui è fondamentale agire tempestivamente in presenza di determinate problematiche.

Umidità negli edifici: l’importanza di prevenire la muffa

L’umidità registrata negli immobili italiani apre a numerosi interrogativi sulla vivibilità degli edifici.

Le proprietà interessate da questa problematica, oltre a subire danni di natura estetica e strutturale, possono determinare problematiche igienico-sanitarie che finiscono per incidere sul benessere dei residenti.

Più nello specifico, un’umidità superiore al range ottimale compreso fra il 40 e il 60% può favorire lo sviluppo di muffe, alimentando sintomi come asma, allergie, tosse, irritazioni, problemi respiratori e allergie.

Intervenire sin da subito è quindi prioritario e permette anche di evitare il rapido aumento dei livelli di fatiscenza cui sono sottoposti gli edifici umidi. Secondo stime Legambiente, una riduzione di umidità e muffe negli immobili italiani potrebbe generare, entro il 2060, un guadagno di oltre tre miliardi di euro.

Come eliminare l’umidità negli edifici

Per contrastare i problemi di umidità è fondamentale la condotta dei residenti, che dovrebbero pianificare per tempo adeguati interventi di risanamento.

In particolare, è importante non limitarsi a eliminare gli effetti superficiali, tenendo sempre in considerazione le cause che li hanno determinati: molto spesso, infatti, gli aloni diffusi sulle pareti sono solo l’ultima parte di un fenomeno molto più esteso.

Rivolgersi ad aziende specializzate, in questi casi, è determinante: si tratta di realtà, come per esempio murprotec, che risolvono i problemi di umidità in modo definitivo grazie a una metodologia che punta a indagare sulle cause per eliminare la criticità alla fonte.

Una squadra di tecnici qualificati può infatti di sottoporre l’immobile a test preliminari, che aiutano a inquadrare l’origine dell’umidità e a valutare l’estensione del danno.

Tutto ciò permette agire direttamente sulla causa e porre fine all’umidità in maniera definitiva, eliminando gli effetti delle problematiche più comuni che si verificano negli immobili italiani.

Umidità, le cause più comuni negli immobili in Italia

La scarsa ventilazione è in genere il problema che più di frequente dà origine a fenomeni di umidità e muffa.

In ambienti confinati o troppo caldi, il vapore acqueo indoor può superare il 45% e, all’abbassarsi delle temperature esterne, innescare le condizioni termiche ideali per lo sviluppo di condensa e muffe.

Una delle soluzioni arriva dall’installazione di una CTA, un impianto di purificazione che migliora la qualità dell’aria indoor eliminando il problema alla radice. Tuttavia, nel nostro paese ci sono anche molti episodi di umidità ascrivibili al cosiddetto fenomeno dell’umidità di risalita, un problema che si verifica quando l’acqua presente nel terreno, per effetto della capillarità, tende a scendere e a infiltrandosi tra le pareti.

In questo caso, per evitare umidità e muffa, ma anche conseguenze come efflorescenze, salnitro e problemi strutturali, si interviene con soluzioni su misura del fenomeno. Murprotec, per esempio, riqualifica le pareti soggette con Microemulsioni Siliconiche Concentrate – un intervento innovativo che frena l’assorbimento dell’acqua, lasciando le murature libere di respirare.

Talvolta, invece, negli immobili si verificano infiltrazioni causate da una rottura o da tubazioni ormai obsolete, ma a causa della vastità di zone umide presenti in Italia, non è raro che le infiltrazioni si presentino in edifici non adeguatamente isolati, costruiti in siti in prossimità di corsi d’acqua, in pendenza o in terreni particolarmente soggetti a umidità.

La conseguenza è il verificarsi di una infiltrazione laterale che, oltre ad avere effetti sull’intonaco e sulle pitture, può dare luogo a inondazioni e deflussi interni. Tale problematica, in ogni caso, è prevenibile con adeguati interventi di impermeabilizzazione delle murature interrate, che si basano su rivestimenti composti da bicomponenti a più strati.

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