Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Senza categoria

Giurista a TPI: “I giudici assolvono Salvini sulle Ong, ma sbagliano le norme di riferimento”

Immagine di copertina

Perché la sentenza di archiviazione di Salvini è errata: i giudici hanno sbagliato le norme di riferimento sulle Ong

 Salvini scagionato sulle Ong: perché la sentenza ha un errore di fondo

Sta facendo molto discutere la sentenza del Tribunale dei Ministri di Roma che ha deciso di archiviare le accuse di omissione di atti d’ufficio e abuso d’ufficio nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini e del capo di Gabinetto Matteo Piantedosi per aver impedito, nell’aprile scorso, lo sbarco dei 65 migranti salvati dalla Alan Kurdi dell’Ong Sea Eye.

“Volendo seguire alla lettera le indicazioni che si possono ricavare da Convenzioni e accordi, lo Stato di primo contatto non può che identificarsi in quello della nave che ha provveduto al salvataggio; dunque se un’imbarcazione che ha raccolto i naufraghi batte bandiera tedesca, è alla Germania che deve rivolgersi per ottenere l’approdo”, si legge nell’articolo del Corriere della Sera che per primo ha riportato la notizia.

Ma le cose stanno davvero così? La sentenza di archiviazione è giusta e quanto deciso dai giudici del Tribunale dei Ministri di Roma è realmente confacente a una corretta interpretazione del diritto internazionale? Secondo molti esperti della materia, la risposta è no. Alla base del procedimento di archiviazione, infatti, ci sarebbero una serie di gravi errori di interpretazione delle norme che regolano il diritto internazionale, in particolare della Convenzione di Amburgo.

TPI ha chiesto a Matteo Villa, ricercatore all’Istituto per gli studi di politica internazionale, che per primo si è accorto degli errori contenuti nelle motivazioni dei giudici, di commentare la sentenza: “L’archiviazione non dice che i migranti salvati dalle Ong devono essere sbarcati nei porti degli Stati di cui battono bandiera, questa cosa non c’è scritta nemmeno nel testo ma è frutto di un’errata titolazione dell’articolo del Corriere. Il problema, però, non è solo questo, perché al di là del titolo sbagliato, è proprio la sentenza stessa a contenere errori, errori riguardanti l’interpretazione delle norme internazionali”.

“I giudici hanno preso a modello il trattato giusto – continua il giurista – la convenzione di Amburgo, ma hanno citato la norma di diritto internazionale sbagliata e l’hanno sovrainterpretata. Io non ho mai visto un errore del genere, sembra che i giudici che hanno redatto questa sentenza di archiviazione non conoscano il diritto internazionale”.

“I giudici citano nelle motivazioni l’articolo 3.1.3 della Convenzione di Amburgo scrivendo che ‘le autorità di uno Stato costiero competente sulla zona di intervento che abbiano avuto notizia dalle autorità di un altro Stato della presenza di una persona in pericolo di vita nella zona di mare Sar di propria competenza devono intervenire immediatamente senza tener conto della nazionalità della condizione giuridica di dette persone'”.

Questa interpretazione degli articoli della Convenzione di Amburgo è fuorviante e sbagliata perché nella sentenza citano norme che parlano di un eventuale Stato terzo che chiede di entrare nel mare territoriale di un altro Stato, o addirittura nel territorio, per soccorrere una persona in pericolo. Non c’entra niente con la questione della zona Sar, che è molto più estesa del mare territoriale citato nell’articolo e su cui non si esercita sovranità. L’articolo citato, il 3.1.3, serve a coordinarsi nel caso di possibili infrazioni di sovranità, perché nel mare territoriale uno Stato esercita la propria sovranità, ma non c’entra niente con le operazioni nella Zona di Ricerca e Soccorso né con l’assegnazione di un porto sicuro”, prosegue Villa.

“Per giustificare la loro interpretazione, i giudici procedono poi scrivendo che ‘l’autorità competente, così investita della questione, deve accusare immediatamente ricevuta dallo Stato di primo contatto, appena possibile, se sussistano le condizioni per effettuare l’intervento (3.1.4) Sarà lo Stato che ha avuto il primo contatto con le persone in pericolo in mare a coordinare le operazioni di salvataggio, tanto nel caso in cui l’autorità competente Sar dia risposta negativa alla possibilità di intervenire in tempi utili, quanto in assenza di riscontro da parte di quest’ultima”.

Qual è il problema? Il problema è che la Convenzione di Amburgo non dice questo e i giudici citano uno ‘stato di primo contatto’ che invece nella Convenzione non viene nominato.

A livello tecnico c’è un enorme errore di interpretazione delle norme nelle motivazioni di questa archiviazione, che si basa su principi completamente inventati. In più, non c’è alcun incentivo a opporsi a questo tipo di provvedimento, un’archiviazione richiesta dalla procura e che non porterà mai la stessa procura a opporvisi perché frutto di ragionamenti completamente sbagliati”, conclude Villa.

Leggi anche: 
Il tribunale dei ministri ha scagionato Salvini: “Le ong si rivolgano allo stato di bandiera per far sbarcare i migranti”

Ti potrebbe interessare
Politica / Il governo Meloni (come mezza Europa) sospende le richieste di asilo dei siriani
Esteri / L'inchiesta della tv albanese sui poliziotti italiani a Shengjin: "Ci pagano per fare i turisti"
Politica / Consultazione M5S, la base conferma la decisione: “Addio Beppe Grillo”. Conte: “Ora si volta pagina”
Ti potrebbe interessare
Politica / Il governo Meloni (come mezza Europa) sospende le richieste di asilo dei siriani
Esteri / L'inchiesta della tv albanese sui poliziotti italiani a Shengjin: "Ci pagano per fare i turisti"
Politica / Consultazione M5S, la base conferma la decisione: “Addio Beppe Grillo”. Conte: “Ora si volta pagina”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Opinioni / È ora di combattere contro i nazionalismi che mettono in pericolo l’Europa (di N. Zingaretti)
Politica / Il peso di Minniti sullo scacchiere della grande politica: così cambierà la Fondazione Med-Or
Politica / John Elkann rifiuta (ancora) l’invito del Parlamento. E Stellantis smentisce la buonuscita da 100 milioni per Tavares
Politica / Beppe Grillo si rivolge ai sostenitori del M5S: “Il Movimento è morto e stramorto. Ma sono ottimista”
Politica / Chi è Tommaso Foti, il nuovo ministro per gli Affari europei
Politica / Conte: “Se fossi stato al governo avrei fatto molte telefonate a Putin” | VIDEO