La lebbra torna anche in Europa: confermati due casi in Romania e un altro in Croazia
Le autorità sanitarie di Bucarest e Zagabria assicurano che la situazione “è sotto controllo” e che non c’è ragione di allarmarsi
La lebbra è tornata in Europa: due casi, entrambi riguardanti cittadine indonesiane, sono stati confermati in Romania per la prima volta da 40 anni e un altro, riscontrato in un lavoratore originario del Nepal, in Croazia, dove non si registravano infezioni simili dal 1993.
I casi segnalati in Romania
I primi due casi di lebbra registrati da decenni in Europa sono stati segnalati l’11 e il 12 dicembre scorso nella città di Cluj-Napoca, nel nord-ovest della Romania, a 440 chilometri a nord di Bucarest. Come dichiarato all’agenzia Agerpress dalla responsabile della Direzione di Sanità Pubblica di Cluj (DSP), Corina Criste, entrambe le infezioni sono state riscontrate in due giovani donne indonesiane di 21 e 25 anni, provenienti da Bali, che lavoravano come massaggiatrici in un centro benessere della città romena.
Il contagio però, secondo il ministro della Salute romeno Alexandru Rogobete, è avvenuto in Indonesia. “Una delle due persone è rimasta con la madre, in Asia, per un mese, nello stesso appartamento. Sua madre è ora in ospedale, con la conferma della presenza di questo batterio, quindi molto probabilmente è lì che è avvenuto il contatto”, ha detto Rogobete, che ha ricordato: “È necessario un contatto prolungato (per sviluppare l’infezione, ndr). Quando dico prolungato, intendo due, tre o quattro settimane”. “Questa malattia non può essere trasmessa così facilmente da una seduta di massaggio”, ha aggiunto il ministro, con l’obiettivo di rassicurare la cittadinanza e in particolare i clienti del centro massaggi.
“Faccio appello a tutti i cittadini e in particolare ai clienti di quel salone affinché, quando notano anche un minimo cambiamento nel loro stato di salute, si rechino tempestivamente all’Ospedale per le malattie infettive di Cluj. Non c’è motivo di preoccuparsi. Al momento, sono stati valutati otto contatti delle due massaggiatrici e, dai dati in nostro possesso, nessuno di loro è risultato positivo alla lebbra”, ha concluso il prefetto della contea di Cluj, Maria Forna, durante una conferenza stampa convocata oggi per assicurare che la situazione “è sotto controllo”. Il Paese però non registrava casi simili dal 1981.
Un altro caso in Croazia
L’ultimo contagio registrato in Europa è stato invece segnalato la scorsa settimana al dipartimento di epidemiologia di Spalato, in Croazia. Secondo fonti del ministero della Salute di Zagabria, citate dall’emittente locale Rtl Danas, il caso riguarda un lavoratore straniero proveniente dal Nepal che vive nel Paese da due anni.
“L’uomo è in cura, i suoi contatti stretti hanno ricevuto una terapia post-esposizione e non sono nemmeno infetti”, ha dichiarato alla stampa il responsabile del Servizio di epidemiologia delle malattie infettive dell’Istituto croato di sanità pubblica (HZJZ), Bernard Kaić. “La profilassi viene somministrata e monitorata e la situazione è sotto controllo”.
“Dato che si tratta di un solo paziente, che è stato rintracciato immediatamente, e che anche i suoi contatti sono stati immediatamente rintracciati, non c’era bisogno di informare il pubblico”, ha commentato la ministra della Salute croata, Irena Hrstić, respingendo le polemiche sulla mancanza di informazioni precise sulla vicenda. “Se parliamo di questo caso specifico, non c’è alcuna minaccia alla salute pubblica e proprio per questo motivo non si è ritenuto necessario diffondere il panico o esagerare la situazione”, ha concluso la ministra. Sebbene la Croazia non abbia registrato alcun contagio simile dal 1993, sia per le autorità che per i medici non c’è ragione di allarmarsi.
Una malattia tutt’altro che scomparsa
Questa malattia infettiva cronica, conosciuta come morbo di Hansen, è causata dai batteri Mycobacterium leprae e Mycobacterium lepromatosis, che ogni anno colpisce circa 250mila persone in tutto il mondo ed è endemica in alcune regioni in Asia, Africa e America Latina. Ma il contagio è tornato anche negli Stati Uniti dove ogni anno le autorità sanitarie registrano tra i 150 e i 250 casi. Quest’anno sono state segnalate 36 infezioni soltanto in Florida, in particolare nella contea di Brevard.
“La lebbra è tutt’altro che un problema superato. Si tratta di una malattia infettiva diffusa in tutto il mondo, causa di sofferenze, disabilità, stigma ed emarginazione, soprattutto tra le fasce più povere della popolazione, nei Paesi in via di sviluppo e non solo. Da secoli la lebbra, che andrebbe più correttamente chiamata malattia di Hansen, si porta dietro una lunga scia di sofferenze fisiche, psichiche e stigma sociale. Anche nel linguaggio comune essere ‘lebbrosi’, cioè malati di lebbra, è usato come espressione paradigmatica del massimo grado di emarginazione”, ha scritto sui social il direttore del reparto di Malattie infettive dell’ospedale policlinico San Martino di Genova, Matteo Bassetti. “Non bisogna allarmarsi. Se anche ci saranno casi di importazione nel nostro Paese abbiamo tutti gli strumenti per affrontare il problema al meglio. Evitiamo quindi luoghi comuni, allarmismi e stigma che finiscono di fare male a tutti”.