Il messaggio di Greta Thunberg per la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo
Il 2 aprile ricorre la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. A parlarne è anche Greta Thunberg, la giovane attivista svedese, affetta dalla sindrome di Asperger, un disturbo dello sviluppo imparentato con l’autismo. Sui social, la sedicenne scrive un messaggio di sensibilizzazione alla causa.
“Oggi è la Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo. Orgogliosi di essere nello spettro! E no, l’autismo (come anche il Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività, la Sindrome da Deficit dell’Attenzione, la sindrome di Tourette, quella ossessivo compulsivo, il disordine ribelle oppositivo ecc) non è un ‘regalo'”.
“Per la maggior parte delle persone è una lotta senza fine contro scuole, luoghi di lavoro e bulli. Ma nelle giuste circostanze, date le giuste modifiche, può essere un superpotere. Ho avuto la mia giusta dose di depressione, alienazione, ansia e disturbi. Ma senza la mia diagnosi, non avrei mai iniziato i miei scioperi a scuola. Perché allora sarei stato come tutti gli altri. Le nostre società devono cambiare, e abbiamo bisogno di persone che pensano fuori dagli schemi e dobbiamo iniziare a prenderci cura l’uno dell’altro. E abbracciare le nostre differenze”, ha scritto l’attivista.
Un messaggio potente che ricalca quello che la giovane svedese che si batte per il cambiamento climatico ha già ripetuto in diverse circostanze. La prima volta che ha parlato della sua malattia è stato quando è salita sul palco del TEDx a Stoccolma, nel novembre del 2018.
Quando aveva 11 anni le sono stati diagnosticati la sindrome di Asperger, il mutismo selettivo e il disturbo ossessivo compulsivo. “Per quelli di noi che cadono in questo spettro (quello dell’Asperger, ndr), quasi tutto è o bianco o nero […] Sotto molti profili trovo che siamo noi autistici quelli normali e che il resto del mondo sia piuttosto bizzarro”, ha detto Greta in quell’occasione, spiegando come senza la malattia non sarebbe stata in grado di fare quello che ha fatto. E di diventare uno dei simboli della lotta al cambiamento climatico.