Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:24
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Verona, lettere della Lega al “capofamiglia” per votare Sboarina: è polemica

Immagine di copertina

Inevitabili le polemiche dopo che mille lettere sono state indirizzate ai veronesi, a pochissimi giorni dal voto per le amministrative in programma il 12 giugno. Una nuova bufera per la Lega, visto che le letterine di propaganda, con l’invito a votare il candidato Sboarina, erano indirizzate direttamente al “capofamiglia”. Lo si legge chiaramente sulla busta della missiva: “Alla cortese attenzione del capofamiglia”. Non a Tizio o a Caio o genericamente alla famiglia, ma direttamente al “capofamiglia”. Termine, e soprattutto ruolo, abrogato la bellezza di 47 anni fa, nel 1975, con apposita modifica del codice civile.

Una dicitura a dir poco passatista e retrograda, che non poteva non sollevare un polverone. La lettera, di una ventina di righe, si apre con “Cara/o veronese”. Ma è come detto l’intestazione presente sulla busta a far discutere. Una missiva che si sono visti recapitare nella buca circa mille veronesi, con l’invito al voto per Federico Sboarina, primo cittadino uscente che viene appoggiato da Lega e Fratelli d’Italia (Forza Italia ha scelto invece di schierarsi con l’ex sindaco Flavio Tosi).

“La Lega e Sboarina ancora una volta dimostrano di essere indietro di 50 anni rispetto alla storia”, attaccano dal Pd: “Quella del ‘capofamiglia’ è una “figura che non esiste più dal 1975 con la riforma del diritto di famiglia che abroga tale termine. Ma evidentemente la Lega e Sboarina non lo sanno e preferiscono indirizzare le lettere al ‘capofamiglia’, appunto, che fino al 1975 era l’uomo, al quale venivano riconosciuti giuridicamente e socialmente autorità sugli altri membri”.

“Sperano così – aggiunge il capogruppo dem Federico Benini – che sia il marito che detti la linea politica alla moglie, come se le donne non avessero capacità di intendere e di volere”. “Ancora una volta la Lega e Sboarina umiliano la figura della donna. Se si tratta di un errore (ma dubito) è il caso che il Sindaco uscente chieda scusa e prenda le distanze da questo modo misogino di fare politica, per il quale è stato sbeffeggiato già da mezza Italia con le nomine solo maschili nel cda di Verona Fiere”, ha concluso Benini.

Dopo la bufera, il Carroccio si difende: ad usare quel termine, spiegano i leghisti, non siamo stati noi, ma la società che si occupa della distribuzione della propaganda. Il polverone, aggiungono, è stato sollevato da una “sinistra parolaia che ancora una volta si rifugia in questioni da “azzeccagarbugli” e scatena una polemica sul nulla, vuol dire che sa di non essere competitiva rispetto ai punti del programma che abbiamo inviato a tutte le cittadine ed i cittadini di Verona. Sollevano un ennesimo polverone a sproposito per distogliere l’attenzione”.

“Nella lettera inviata alle cittadine ed ai cittadini di Verona in cui presentiamo la nostra squadra per le amministrative, ribadiamo i punti chiave del nostro programma; una lettera che si apre in maniera chiarissima con la locuzione “Cara Veronese, caro Veronese”. Tutto il resto si commenta da sé”, si legge nella notta leghista. E ancora: “Le polemiche della sinistra che accusa la Lega di essere retrograda per la parola “capofamiglia”, non indicata da noi ma apposta sulla busta dalla società che si occupata dalla distribuzione e che è a tutt’oggi utilizzata anche da Istat, dimostrano che sono completamente lontani dai bisogni delle persone che alla politica chiedono risposte concrete ai loro problemi e bisogni e non dispute lessicali”.

Un caso che ha avuto anche un’eco nazionale: Monica Cirinnà, responsabile nazionale dem per i diritti, twitta che “secondo la Lega, a Verona il capofamiglia decide il voto di moglie e figli/e: manifestazione evidente dell’idea di società di Sboarina & C.”. La senatrice Valeria Fedeli aggiunge che “dopo le nomine tutte al maschile nel Cda di VeronaFiere, dalla Lega una nuova perla di vecchio sessismo e patriarcato. Il capofamiglia – aggiunge – non esiste dal 1975, sveglia! Forse a qualcuno farà sorridere, ma è preoccupante. È il segno della (sub)cultura di una destra maschilista che va contrastata”. Infine il dem Alessandro Zan su Twitter ironizza: “Alla cortese attenzione del Capofamiglia è l’intestazione delle lettere spedite dalla Lega a Verona per le elezioni comunali del 1952. Ah no, 2022”.

Ti potrebbe interessare
Politica / Yanis Varoufakis a TPI: “L’Europa è diventata un continente fallito, idiota e pericoloso”
Politica / Ferrara (M5S) a TPI: “Con Meloni è tornata l’austerity: un governo forte con i deboli e debolissimo con i poteri forti”
Politica / Elezioni Europee 2024, Isabella Parini (M5S): “Serve un’Europa che funzioni e che lavori per la pace. No al rigassificatore di Vado e Savona”
Ti potrebbe interessare
Politica / Yanis Varoufakis a TPI: “L’Europa è diventata un continente fallito, idiota e pericoloso”
Politica / Ferrara (M5S) a TPI: “Con Meloni è tornata l’austerity: un governo forte con i deboli e debolissimo con i poteri forti”
Politica / Elezioni Europee 2024, Isabella Parini (M5S): “Serve un’Europa che funzioni e che lavori per la pace. No al rigassificatore di Vado e Savona”
Politica / Troppe donne candidate: lista esclusa dalle elezioni comunali di Bari
Politica / FdI e Pd presentano insieme una proposta di legge per proteggere i minori dai social
Politica / Meloni alla convention di Vox: “Con noi l’Europa può cambiare identità”. Le Pen: “Con la premier ci sono punti in comune”
Politica / Tajani: “Non confondiamo la teoria gender con i diritti”
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Opinioni / “Vota Giorgia”, ovvero come i politici hanno perso il cognome
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”