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Home » Politica

Totoministri, per l’Economia spunta Giorgetti in pole con Miccichè

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Continua il rebus della formazione del governo di centrodestra. Sulla carta il giorno buono potrebbe essere mercoledì, quando Silvio Berlusconi arriverà a Roma per fare la registrazione di rito da neo rieletto senatore. O massimo giovedì. La casella più delicata resta quella dell’Economia: dopo i no di Fabio Panetta e Dario Scannapieco, la Meloni potrebbe cederla alla Lega, promuovendo Giancarlo Giorgetti (anche se non piacerebbe troppo a Salvini); “Sarebbe motivo di grande soddisfazione e orgoglio occuparsi con un ruolo rilevante anche di Economia e Finanze. Donne e uomini del partito di Matteo Salvini hanno già ricoperto prestigiosi incarichi di governo dimostrando il proprio valore”, si legge in una nota del Carroccio. Resta in pole Gaetano Miccichè, manager di Banca Intesa.

S&D

Questa è comunque una settimana chiave in cui iniziare a dare forma al nuovo governo: giovedì 13, infatti, si riuniscono le nuove Camere (con l’elezione dei nuovi presidenti di Montecitorio e palazzo Madama) mentre dal 15 ottobre potrebbero iniziare le consultazioni al Quirinale.

Il primo appuntamento del governo sarà con i presidenti delle Camere, e salvo grosse sorpese, dovrebbe esserci un accordo. Per la presidenza del Senato resta validissima la candidatura di Ignazio La Russa (FdI), fortemente voluto da Giorgia Meloni (anche se Salvini continua a insistere su Roberto Calderoli). L’accordo sui vertici delle Camere è parallelo ma non indipendente da quello sul governo, con al centro la questione Giorgetti. Il nome del vicesegretario della Laga gode della stima del premier uscente Mario Draghi che l’ha avuto nella sua squadra ma anche di quella dell’ex ministro, e neo-eletto di Fdi, Giulio Tremonti (che di Draghi, peraltro, non è mai stato amico).

A questo punto l’interrogativo riguarda il ruolo che avrà Matteo Salvini, che di certo – se entrerà al governo – non potrà essere inferiore a quello di Giorgetti. Si parla di un incarico da vicepremier con la delega alle Infrastrutture. Ma siamo ancora nel campo delle ipotesi e dei tatticismi.

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