Governo proroga stato di emergenza, Meloni: “Voteremo fermamente no a questa assurda proroga”
Martedì 14 dicembre il Consiglio dei Ministri ha prorogato lo stato di emergenza, in scadenza il prossimo 31 dicembre, sino al 31 marzo 2022. “Voteremo fermamente no a questa assurda proroga”, ha scritto Giorgia Meloni in un post su Facebook, commentando la decisione del governo.
La leader di Fratelli d’Italia ha spiegato: “Nonostante l’alta adesione alla campagna vaccinale, le terapie intensive e le ospedalizzazioni sotto controllo, il green pass e il super green pass, il Governo decide di prorogare lo stato di emergenza addirittura oltre a quanto previsto dalla legge. In effetti uno stato di emergenza c’è, ed è inutile continuare a nasconderlo: quello di tenere insieme una maggioranza che ha dentro tutto e il contrario di tutto”. Per poi aggiungere: “Ma non è più tollerabile scaricare sugli italiani questo gioco, per questo voteremo fermamente no a questa assurda proroga”.
Meloni ha parlato anche del futuro di Fratelli d’Italia e dell’ambizione di un fronte conservatore, lo ha fatto in un’intervista al Corriere: “Tante persone che magari non vengono dalla storia della destra, ma dal mondo liberale o cattolico, sono alternative alla sinistra e sentono di non avere una casa. Vorremmo diventare un punto di riferimento anche per tutti questi mondi e allargare il fronte. È un lavoro cominciato da tempo e tre anni fa siamo entrati nella famiglia dei conservatori europei. Non un fatto tattico, ma una scelta di campo”.
Nell’intervista si è parlato anche del tema caldo del momento, ossia le elezioni per il Presidente della Repubblica: “Berlusconi è un’ipotesi che prendiamo in seria considerazione, ma poi ci sono i numeri e le disponibilità: non abbiamo da soli i numeri per eleggere un capo dello Stato di centrodestra e quindi bisognerà cercare le strade. Sia chiaro però che il centrodestra in questa fase può e deve contare. Cioè noi abbiamo, numeri alla mano, una grande occasione e non possiamo perderla. Nessuno pensi di poter eleggere oggi un capo dello Stato senza di noi, ma dobbiamo anche dimostrare di essere molto compatti”.