Debora Serracchiani zittisce gli haters. E fa un appello alle vittime degli insulti: “Non lasciamoci da sole”
La politica ha reagito all'ennesimo insulto sessista sui social creando un indirizzo e-mail per raccogliere e segnalare casi di violenza
Debora Serracchiani zittisce gli haters e si fa portavoce delle vittime
All’ennesimo episodio di insulti sessisti sui social, Debora Serracchiani non si è solo limitata a denunciare l’accaduto. Ha deciso di fare qualcosa in più per zittire gli haters e per aiutare tutte le vittime sul web. “Ho creato un indirizzo per questi casi”, ha scritto in un post sul suo profilo Facebook, martedì 22 ottobre 2019. L’indirizzo e-mail da lei creato è segnalazioni@serracchiani.it.
L’ex presidente del Friuli-Venezia Giulia era stata insultata in un commento da un uomo, un tale Alberto Pacciani, che come immagine del profilo ha una foto di Bossi che fa il dito medio. L’utente (che non è ancora chiaro se sia un’identità reale o se si tratti di un fake) l’ha apostrofata “nana romana”, oltre ad altri insulti sessisti. “Perché la nana romana non s’impegna a trattenere lei i clandestini”, si legge nel commento dell’odiatore che si offre di fornirgli “vaselina gratis”.
La deputata ha pubblicato sul suo profilo il testo del commento e ha scritto: “Sembra che noi donne in politica dobbiamo fare l’abitudine a questi commenti orribili. Sono tante le donne che vengono offese e denigrate pubblicamente e non soltanto per motivi “politici” (anche se qui, di politico, non c’è proprio niente)”.
“Vorrei dire ad Alberto e a tutti gli uomini come lui: comportarvi così non vi rende uomini più forti o uomini migliori – ha continuato – . Comportarvi così, vi rende infinitamente piccoli”.
Debora Serracchiani ha poi aggiunto che agirà per vie legali “per difendermi e tutelare la mia immagine, ma voglio fare di più”. Ma non solo: “voglio essere portavoce e dare un aiuto a chi ne ha bisogno ha aggiunto – non lasciamoci da sole” ha concluso la politica.
Insulti sui social a Debora Serracchiani, le reazioni politiche contro gli haters
“Voglio credere e spero infondate le voci che si rincorrono in queste ore, che indicano l’autore del violento e volgare attacco social contro Serracchiani, individuandolo in un segretario locale della Lega del Friuli Venezia Giulia – ha affermato il segretario Pd regionale Cristiano Shaurli -. Chi può, smentisca quelle voci, oppure condanni”.
“Chi fa politica a qualsiasi livello – ha scritto Shaurli in una nota – non si nasconda vigliaccamente dietro profili falsi ed abbia invece il coraggio di mostrare la propria faccia e le proprie idee. Non posso perciò credere che persone con ruoli politici si rivelino così violenti ed allo stesso tempo vili, da lanciare insulti nascondendo la propria identità. Non voglio nemmeno ipotizzare che persone di tal fatta gestiscano esercizi pubblici, perché non saprei come potrebbero guardare negli occhi le persone con cui si rapportano ogni giorno”.
I consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia del MoVimento 5 Stelle Ilaria Dal Zovo, Mauro Capozzella, Cristian Sergo e Andrea Ussai hanno espresso la loro “solidarietà a Debora Serracchiani e a tutte le persone, in particolare le donne, che subiscono quotidianamente attacchi e insulti violenti e sessisti approfittando dell’anonimato e dello ‘schermo’ rappresentato dalla rete e dai social”.
“Da parte nostra la condanna è totale e senza colore politico – hanno scritto i pentastellati in una nota -. La dialettica di parte può essere anche aspra ma non deve mai sfociare nella violenza e nella discriminazione nei confronti di nessuno. Il fenomeno è stato probabilmente sottovalutato ed ha preso derive indegne di una società civile. Impegniamoci tutti affinché non si degeneri ulteriormente”.
Insulti sessisti a politici, i precedenti
Debora Serracchiani, vittima degli haters, non è di certo la prima esponente politica che riceve insulti sessisti. Qualche settimana fa un militante di Casapound aveva insultato la neo ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, dandole della prostituta, e solo qualche giorno prima la nuova ministra dell’agricoltura, Teresa Bellanova, era stata presa di mira sui social per l’abito indossato durante la cerimonia del giuramento.