Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:04
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Salvini contro la sentenza della Consulta sul fine vita: “No al suicidio di Stato”

Immagine di copertina
Salvini, Cappato e dj Fabo

La dura reazione del leader della Lega. Pd e M5S: ora una legge. I vescovi: sconcerto e preoccupazione

Salvini e la sentenza sul fine vita: No al suicidio di Stato

“Sono e rimango contrario al suicidio di Stato imposto per legge”, è la prima reazione del segretario della Lega Matteo Salvini alla sentenza della Consulta sul suicidio assistito. La Corte Costituzionale ieri con uno storico verdetto dopo giorni di udienza ha stabilito che non è sempre punibile chi aiuta a togliersi la vita.

La vicenda su cui si sono espressi i giudici riguardava il caso di Marco Cappato, dell’associazione Luca Coscioni, finito sotto processo con il rischio di una condanna fino a 12 anni di carcere per istigazione al suicidio, per aver accompagnato il 40enne tetraplegico Fabiano Antoniani, noto come Dj Fabo, a morire in Svizzera. La consulta doveva esprimersi in particolare sulla costituzionalità dell’articolo 580 del codice penale, una norma introdotta 90 anni fa e che pone sullo stesso piano aiuto e istigazione al suicidio, con la reclusione sino a 12 anni.

Cosa succede ora a Marco Cappato dopo la sentenza della Corte Costituzionale

Salvini non ha condiviso la scelta della Corte Costituzionale. Il leader leghista è intervenuto a margine di un’iniziativa per le elezioni regionali in Umbria, a Tavernelle, ribadendo la sua posizione. “Parliamo con i medici, parliamo con le famiglie, però la vita è sacra e da questo principio non tornerò mai indietro”, ha affermato il leader del Carroccio.

Sul suicidio assistito la Consulta ha ribadito come ora resti “indispensabile” l’intervento del legislatore. La Corte già lo scorso anno aveva sollecitato inutilmente il Parlamento ad approvare una legge.  I giudici costituzionali avevano sospeso per 11 mesi la loro decisione sull’articolo 580. Ma un provvedimento non è arrivato.

Pd e M5S: ora la legge

Ora le forze politiche di maggioranza promettono l’intervento. “La Consulta fa chiarezza, ora – ha detto il capogruppo del Partito Democratico al Senato Andrea Marcucci – il Parlamento deve fare presto. La sedazione palliativa profonda è l’unica sintesi possibile in questa legislatura. Il disegno di legge che presentai a novembre scorso insieme a Maria Antonietta Farina Coscioni e firmato da un gruppo di senatori del Pd, risponde alla sentenza della Corte Costituzionale e può trovare una maggioranza di parlamentari disposti a votarlo. L’importante è che non si perda altro tempo”.

“Da oggi in Italia siamo tutti più liberi”: le parole di Marco Cappato dopo la storica sentenza della Consulta

Anche il M5S definisce “storica” la sentenza. In una nota i parlamentari hanno fatto sapere: “Riprenderemo al più presto l’iniziativa in Parlamento, ripartendo dal lavoro già fatto in questi mesi. Ci auguriamo che alla luce della pronuncia si possa tornare a discutere di un tema così importante, trovando questa volta la massima convergenza a prescindere dall’appartenenza politica, in linea con le indicazioni dei giudici. Questo significherà assolvere pienamente al nostro compito di legislatori, individuando una normativa organica della materia”.

I vescovi: sconcerto e preoccupazione

Critiche arrivano dal mondo cattolico. I vescovi italiani hanno espresso “il loro sconcerto e la loro distanza da quanto comunicato dalla Corte Costituzionale”. “La preoccupazione maggiore – hanno dichiarato – è relativa soprattutto alla spinta culturale implicita che può derivarne per i soggetti sofferenti a ritenere che chiedere di porre fine alla propria esistenza sia una scelta di dignità. I vescovi confermano e rilanciano l’impegno di prossimità e di accompagnamento della Chiesa nei confronti di tutti i malati”.

Dopo la sentenza della Consulta sul fine vita i vescovi italiani “si attendono che il passaggio parlamentare riconosca nel massimo grado possibile tali valori, anche tutelando gli operatori sanitari con la libertà di scelta”.

Ti potrebbe interessare
Politica / Tajani: “Non confondiamo la teoria gender con i diritti”
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”
Ti potrebbe interessare
Politica / Tajani: “Non confondiamo la teoria gender con i diritti”
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”
Politica / Toti, la politica e la giustizia in Italia: il re è di nuovo nudo
Politica / “Chi mi ama mi voti”, come è cambiata la comunicazione politica. L’intervista agli autori
Politica / Scoppia il caso alla Regione Lazio: il capo di gabinetto di Rocca è anche capo dei revisori dei conti di Croce Rossa
Politica / La ministra Roccella, contestata dagli studenti, abbandona gli Stati generali della Natalità | VIDEO
Politica / La contorta legge per la raccolta firme alle Europee non fa altro che alimentare l’astensionismo e la sfiducia nei cittadini
Politica / Il generale Vannacci contro Alessandro Zan: “Sei gay, quindi non sei normale”
Politica / Corruzione, arrestato il governatore della Liguria Giovanni Toti