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“Rosa Russo Iervolino è morta”, ma lei smentisce: “Sto bene, solo un po’ di mal di schiena”

Immagine di copertina
Credit: Ansa

Nella mattinata di oggi è circolata in rete la notizia, ripresa anche da alcune importanti testate giornalistiche, della morte di Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli per due mandati, dal 2001 al 2011. Tutto falso. Dopo poco è infatti arrivata la smentita della diretta interessata, che tra qualche giorno compirà 86 anni: “Sto bene, non c’è male, ho solo un po’ di mal di schiena. Stamattina ho ricevuto un sacco di telefonate, ho pensato che fosse successo qualcosa a qualcuno e invece non era successo niente”, ha commentato Iervolino a LaPresse.

“La notizia della morte della Iervolino è assolutamente infondata. Lo si apprende dai familiari che confermano che l’ex sindaco è a casa, serena e in salute”, aveva fatto sapere poco prima tramite una nota Annamaria Roscigno, storica portavoce della Iervolino quando era sindaco di Napoli. Anche la figlia dell’ex ministro dell’Interno, Francesca, aveva bollato la voce come una fake news: “Mamma sta benissimo. Non so quale idiota abbia messo in giro questa notizia. Sarebbe il caso di non scherzare sulla vita delle persone. Napoletanamente facciamo le corna!!!”.

Chi è Rosa Russo Iervolino

Tra pochi giorni, è nata il 17 settembre 1936, compirà 86 anni. È stata parlamentare dal 1979 al 2001 tra la Camera dei deputati e il Senato della Repubblica, ricoprendo vari incarichi. Iervolino è stata anche al governo, ministro per gli Affari sociali dal 1987 al 1992, ministro della Pubblica istruzione dal 1992 al 1994 e ministro dell’Interno nel governo D’Alema, la prima donna a capo del Viminale.

Eletta sindaco di Napoli nel 2001, ha rappresentato nella sua carriera una Dc moderata, e ha avuto Aldo Moro come testimone di nozze. Figlia d’arte, suo padre Angelo Raffaele fu ministro in ben 8 governi, da De Gasperi in poi, e sua madre era Maria De Unterrichter, deputata in tre legislature. Dopo Tangentopoli, Iervolino ha preso parte a quell’idea di rinnovamento di cui si era fatto promotore Mino Martinazzoli, e che approdò alla nascita del Partito popolare italiano. Poi l’adesione all’Ulivo di Prodi. Dopo i due mandati da sindaco di Napoli, era tornata a vivere a Roma. Lo scorso giugno era tornata a Ottaviano, il paese dei nonni, e a Bagnoli.

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