“Il Senato adotti un codice di condotta che impedisca ai senatori di percepire denaro da Stati esteri”: la petizione online
Sulla piattaforma online Change.org è stata lanciata una petizione che chiede al Senato di dotarsi di un codice di condotta in modo da impedire che i senatori possano percepire denaro da Stati esteri, come nel caso di Matteo Renzi con l’Arabia Saudita [Leggi anche: 5 domande a cui Matteo Renzi deve rispondere (a un giornalista)].
Per le sue conferenze a Riad e l’intervista col principe saudita Mohammed Bin Salman, Renzi – va precisato – non percepisce denaro direttamente dal Regno dell’Arabia Saudita, bensì da un organismo privato, il Future Investment Initiative (Fii), che peraltro è controllato dal fondo sovrano saudita, il Saudi public investment Fund (Pif)
“Da 25 anni il Consiglio d’Europa chiede all’Italia di varare delle norme per disciplinare gli affari extra dei parlamentari”, si legge nella petizione su Change.org. “Nel 2016 la Camera dei Deputati ha assunto un Codice di condotta ispirato a quello vigente al Parlamento europeo. Al Senato invece ancora nulla, anzi c’è chi, come il senatore Matteo Renzi vanta rapporti di consulenza con uno dei regimi dispotici più lontani dalla cultura dei diritti difesi dalla nostra Costituzione”.
“Nonostante i giudizi negativi espressi dal Gruppo anticorruzione (GRECO) del Consiglio d’Europa nel suo quarto round valutativo sull’integrità delle istituzioni italiane (2018), il Senato non ha mai colmato la lacuna”, prosegue il testo della petizione.
“La legge anticorruzione Spazzacorrotti sancisce il ‘divieto di ricevere contributi, prestazioni o altre forme di sostegno provenienti da governi o enti pubblici di Stati esteri e da persone giuridiche aventi sede in uno Stato estero non assoggettate a obblighi fiscali in Italia’. Ma si applica ai partiti politici e non anche ai membri eletti di quelle stesse forze politiche”.
Nella petizione, allora, si chiede “che la legge anticorruzione Spazzacorrotti venga applicata anche alle persone fisiche e che il Senato introduca un codice di condotta che regolamenti e limiti le attività extraparlamentari dei senatori, prevedendone eventuali conflitti di interessi ed eventuali sanzioni”.
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