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Home » Politica

Corte Costituzionale, via libera ai referendum su Jobs Act e cittadinanza: ecco quando potrebbero tenersi

Immagine di copertina
Maurizio Landini, segretario generale della Cgil. Credit: AGF

Consulta, via libera ai referendum su Jobs Act e cittadinanza: ecco quando si vota

La Corte Costituzionale ha dichiarato inammissibile il referendum sull’Autonomia differenziata, ma contemporaneamente ha dato il via libera ad altre cinque consultazioni popolari, tra cui quelle su Jobs Act e cittadinanza. Quando si vota? Con ogni probabilità a giugno, ma prima facciamo un po’ di ordine.

Referendum, cosa ha detto la Corte Costituzionale

Nella serata di lunedì 20 gennaio 2025 la Corte Costituzionale si è pronunciata sull’ammissibilità di sei questi referendari. Cinque sono stati ammessi. I giudici di legittimità hanno invece bocciato quello sull’Autonomia differenziata, il più rilevante dal punto di vista politico (era promosso da tutti i partiti di opposizione, tranne Azione).

Secondo la Consulta “l’oggetto e la finalità” del quesito che puntava a cancellare la riforma-bandiera della Lega “non risultano chiari” e “ciò pregiudica la possibilità di una scelta consapevole da parte dell’elettore”.

I cinque referendum ritenuti ammissibili riguardano: cittadinanza, Jobs Act, indennità di licenziamento nelle piccole imprese, contratti di lavoro a termine e responsabilità solidale del committente negli appalti.

In questi casi, la Corte Costituzionale ha ritenuto che “le rispettive richieste non rientrano in alcuna delle ipotesi per le quali l’ordinamento costituzionale esclude il ricorso all’istituto referendario” e quindi le consultazioni popolari potranno tenersi.

Cosa propongono i 5 referendum ammessi

Dei cinque referendum ritenuti ammissibili dalla Consulta i due più significativi politicamente sono quelli sul Jobs Act e sulla cittadinanza.

Il primo – promosso dalla Cgil e sostenuto anche dalla segretaria del Pd Elly Schlein – prevede l’abrogazione della legge sul mercato del lavoro varata nel 2015 dal Governo Renzi che ha introdotto il contratto di lavoro a tutele crescenti e ha modificato la disciplina dei licenziamenti illegittimi.

Il secondo – appoggiato da Più Europa, Radicali e da una lunga serie di associazioni – propone il dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana.

Gli altri tre referendum – tutti proposti dalla Cgil – riguardano rispettivamente: l’abrogazione parziale delle norme sull’utilizzo dei contratti a termine; l’abrogazione parziale delle norme sull’indennità in caso di licenziamenti illegittimi nelle piccole imprese; l’esclusione della responsabilità solidale del committente, appaltatore e subappaltatore in caso di infortuni sul lavoro.

Referendum Jobs Act e cittadinanza, quando si vota

Secondo il giurista Francesco Clementi, professore di Diritto pubblico comparato nell’Università di Perugia, si voterà “a occhio e croce in una domenica compresa tra 50 e 70 giorni dall’emanazione del decreto di indizione, quindi diciamo a giugno“.

Clementi, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io, spiega che le motivazioni della decisione della Consulta “devono arrivare entro il 10 febbraio. Ci vorrà poi qualche giorno perché arrivi l’ordinanza al Governo, che farà il Consiglio dei Ministri”, prevede il giurista. “A quel punto l’atto arriverà al presidente della Repubblica e si fisserà la data”.

Va ricordato che, affinché i risultati dei referendum abrogativi abbiano validità, è necessario il raggiungimento del quorum del 50% più uno degli aventi diritto al voto.

Referendum, Landini: “Sarà una primavera di voto e di diritti”

“Si apre una primavera di voto e di diritti, una primavera di democrazia e partecipazione”, commenta il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. Secondo Landini, i referendum “indicano la necessità di cambiare pagina e i cittadini hanno la possibilità di farlo direttamente”. Quanto alla data per votare “sarebbe utile se ci fosse un’unica data con le elezioni amministrative, in modo da non sprecare risorse”, sostiene il leader sindacale.

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