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Recovery, 500 assunzioni per le task force nei ministeri

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Italian Prime Minister, Mario Draghi, attends a press conference on plan to fight Coronavirus Covid-19 pandemic, Rome, Italy, 08 April 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Recovery, 500 assunzioni per le task force nei ministeri

350 persone per la rendicontazione finanziaria, 1.000 esperti da attribuire alla regioni per le semplificazioni, oltre 16mila assunzioni per l’ufficio del processo e concorsi pubblici in 100 giorni per l’attuazione del Recovery Plan: queste le assunzioni previste dal nuovo decreto reclutamento in studio oggi in Cdm dopo la cabina di regia con i rappresentanti di tutti i partiti di maggioranza convocata ieri sera da Mario Draghi.

Con la fumata bianca di ieri si pone così il terzo pilastro per avviare l’attuazione del Pnrr italiano insieme a quelli della governance – la cabina di regia politica di Palazzo Chigi prevista da Draghi insieme all’Unità per la razionalizzazione e il miglioramento dell’efficacia della regolazione – e delle semplificazioni, immessi dal Dl semplificazioni approvato la settimana scorsa. 

Con i team per la digitalizzazione, le assunzioni presso i ministeri potrebbero arrivare a circa 500, ma il criterio scelto per il provvedimento sulla Pubblica Amministrazione è quello di attenersi alle linee guida dell’Ue e finanziare con il Recovery solo le assunzioni strettamente connesse al piano, una scelta che scontenta gli esponenti del governo che speravano di allargare le maglie del provvedimento e far arrivare migliaia di nuovi dipendenti pubblici nei propri ministeri.

Draghi ha bloccato le richieste: il decreto legge elaborato dal ministro Renato Brunetta sarà limitato ad un gruppo minimo di persone necessarie all’attuazione del Recovery Plan e già previste proprio dal Pnrr, che servano subito per la “messa a terra” dei fondi europei in vista della prima tranche, che dovrebbe arrivare a luglio.

Il reclutamento di risorse nelle amministrazioni e nei dicasteri per l’effettiva realizzazione dei progetti del Pnrr arriverà solo in un secondo momento, in relazione alle opere da finanziare e con la verifica dell’effettiva necessità di quelle risorse, che saranno comunque a carico del bilancio dello Stato.

In Cdm oggi anche il provvedimento ponte per l’assegno unico, che su iniziativa del ministro Elena Bonetti farà partire a luglio la misura per le famiglie che oggi non hanno accesso a sostegni, a partire dagli autonomi e i disoccupati, per poi estendere l’assegno a tutti nel 2022.

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