Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 20:26
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

I Paesi frugali tornano alla carica: il Recovery Fund è più lontano

Immagine di copertina

Stallo sul Recovery Fund: gli aiuti Ue rischiano di slittare alla seconda metà del 2021

È allarme rosso sul Recovery Fund: il pacchetto di aiuti Ue, infatti, rischia seriamente di slittare alla seconda metà del 2021 in seguito allo stallo che si è creato tra i 27 Paesi dell’Unione, che non hanno ancora trovato un accordo definitivo sull’avvio della procedura. Una situazione spinosa che nella giornata di mercoledì 30 settembre ha fatto dichiarare all’ambasciatore tedesco che un ritardo nell’erogazione dei fondi, inizialmente prevista per l’inizio del 2021, sarà “molto probabilmente inevitabile”. La proposta della presidenza tedesca di mediazione sullo stato di diritto legato al budget, appoggiata dall’Italia e messa in campo per superare il veto imposto dall’Ungheria di Orban e dalla Polonia, è passata a maggioranza nella Coreper, la conferenza degli ambasciatori Ue, ma ha visto il voto contrario di Olanda, Finlandia, Danimarca, Svezia e Austria, i cosiddetti Paesi frugali, e di Belgio e Lussemburgo, i quali chiedono che il rispetto dello Stato di diritto sia irrinunciabile per accedere ai fondi del Recovery Fund.

Se la bozza di mediazione tedesca, dunque, ora approderà al Parlamento europeo, dove verrà discussa e probabilmente modificata, le grane da risolvere non sono di certo finite qui. Un altro aspetto su cui è in atto un braccio di ferro tra i Paesi mediterranei e l’Olanda, infatti, è sul via libera al pacchetto di aiuti che spetta alla Commissione Ue che prima deve chiedere il parere del comitato economico-finanziario, formato dai governi. Per accelerare i tempi, l’Italia e gli altri Paesi mediterranei chiedono che le valutazioni della Commissione Ue e del comitato economico-finanziario arrivino in contemporanea, ma soprattutto che il parere di quest’ultimo organismo non sia vincolante. L’Olanda, però, si oppone all’ipotesi e chiede un’approvazione consequenziale.

Non è finita qui perché l’Italia vorrebbe eliminare anche qualsiasi riferimento alle raccomandazioni relative agli aggiustamenti di bilancio e alle procedure per squilibri macroeconomici. Austria e Olanda sono nettamente contrari e anzi sostengono che il riferimento ai conti in ordine deve essere una prerogativa del Recovery Fund. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri si è detto fiducioso sull’esito dei negoziati: “Si tratta di questioni che erano previste e che verranno risolte” ha detto, aggiungendo che “Un pacchetto di misure come queste, che prevede una procedura legislativa così complessa, ha bisogno di tempo”.

Leggi anche: 1. I soldi del Recovery Fund rischiano di arrivare tra un anno, per questo all’Italia serve subito il Mes senza condizionalità / 2. Recovery Fund, le linee guida del Governo: raddoppio Pil, calo delle tasse, scuola. Cosa prevedono / 3. Altro che elezioni Regionali, la sopravvivenza del governo Conte passa dal Recovery Fund / 4. Cottarelli a TPI: “Nel Recovery Plan c’è un errore sul Pil, che figuraccia. Sembra sia stato scritto di fretta”

Ti potrebbe interessare
Politica / Ferrara (M5S) a TPI: “Con Meloni è tornata l’austerity: un governo forte con i deboli e debolissimo con i poteri forti”
Politica / Elezioni Europee 2024, Isabella Parini (M5S): “Serve un’Europa che funzioni e che lavori per la pace. No al rigassificatore di Vado e Savona”
Politica / Troppe donne candidate: lista esclusa dalle elezioni comunali di Bari
Ti potrebbe interessare
Politica / Ferrara (M5S) a TPI: “Con Meloni è tornata l’austerity: un governo forte con i deboli e debolissimo con i poteri forti”
Politica / Elezioni Europee 2024, Isabella Parini (M5S): “Serve un’Europa che funzioni e che lavori per la pace. No al rigassificatore di Vado e Savona”
Politica / Troppe donne candidate: lista esclusa dalle elezioni comunali di Bari
Politica / FdI e Pd presentano insieme una proposta di legge per proteggere i minori dai social
Politica / Meloni alla convention di Vox: “Con noi l’Europa può cambiare identità”. Le Pen: “Con la premier ci sono punti in comune”
Politica / Tajani: “Non confondiamo la teoria gender con i diritti”
Politica / Salta il duello tv tra Meloni e Schlein, la Rai
Politica / Vannacci contro il vincitore dell’Eurovision Nemo: “Il mondo al contrario è sempre più nauseante”
Politica / Toti, la politica e la giustizia in Italia: il re è di nuovo nudo
Politica / “Chi mi ama mi voti”, come è cambiata la comunicazione politica. L’intervista agli autori