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L’appello di Prodi: “Costruiamo l’Europa prima che la rete e i populisti la distruggano”

Immagine di copertina
Romano Prodi

"Per il Partito democratico c’è bisogno di una figura autorevole, che sappia finalmente ascoltare e riconciliare. Zingaretti potrebbe diventarlo"

“Nel Rinascimento l’Italia dominava il mondo. Ma gli staterelli italiani divisi furono spazzati via dalla prima globalizzazione della storia: la scoperta dell’America. Oggi, con la globalizzazione totale, neppure la Germania, da sola, ha la forza di costruire le nuove caravelle, che si chiamano Google, Amazon, Alibaba, Tencent, Microsoft. Dobbiamo fare l’Europa prima che l’intelligenza artificiale e la rete 5G ci distruggano completamente”.

A dirlo, in un’intervista a Repubblica, è l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, che lancia il suo appello alle forze europeiste in previsione delle elezioni del prossimo maggio.

Prodi ha analizzato il montante sentimento anti-europeo che affiora in gran parte del continente, Italia compresa, parlando anche delle responsabilità dell’attuale governo.

“Questa maggioranza non perde occasione per sparare sulla Francia, sulla Germania e persino sull’Olanda, per soffiare sul fuoco del nazionalismo come ha fatto su quello del razzismo e della xenofobia. Vogliono un’Europa debole e divisa perché vogliono una società debole anche in Italia. Si tratta di forze che praticano una politica autoritaria e verticale […] Persino il Parlamento è stato svuotato della sua funzione, violando nei fatti il dettato costituzionale”.

L’ex premier vede nel Partito Democratico un potenziale argine a questa deriva. Un PD a cui, però, serve un padre forte, legittimato dalle primarie del 3 marzo.

“Il vincitore del confronto deve essere il leader indiscusso del partito. Basta leadership per interposta persona”, afferma Prodi.

“Per il Partito democratico c’è bisogno di una figura autorevole, che sappia finalmente ascoltare, riconciliare, tranquillizzare ma anche decidere”.

Alla domanda del giornalista Andrea Bonanni: “Questa figura può essere Zingaretti?”, Prodi risponde che “se intensifica il lavoro di allargamento e di pacificazione che ha iniziato, le sue possibilità sono molte, ma lo dovranno decidere le centinaia di migliaia di cittadini che voteranno alle primarie”.

E proprio in riferimento alle primarie l’ex presidente del Consiglio lancia il suo appello al popolo dem: “L’affluenza ai gazebo avrà un’importanza enorme. Il numero degli elettori dovrà essere così elevato da dimostrare che il Partito democratico si pone come un’alternativa credibile: oggi è l’unica alternativa possibile. Andare a votare significa affermare la nostra identità”.

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