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Home » Politica

Si scrive Enrico Letta si legge Nicola Zingaretti: renziano ti tengo d’occhio. Ecco perché MaZinga “ci sarà”

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Pensiate sia finita la battaglia tra renziani e anti-renziani all’interno del Pd? Sbagliato! È soltanto rimandata, un po’ come al Gioco dell’oca (o il Monopoli, se preferite). Già, perché – al di là della nomina di Enrico Letta (benedetta, come già scrivevamo, anche da Colle e Palazzo Chigi al fine di stabilizzare l’esecutivo e mettere il Pd in totale sintonia con l’ex presidente Bce) – lo scontro finale è soltanto rimandato.

Nel Pd nessuno crede veramente che i “renziani” deporranno le armi, tanto più se il nipote di Gianni (il grande architetto del governo Draghi) dovesse salire al Quirinale (un pensierino, lui, ce lo sta facendo, e non ne avrebbe fatto mistero con la sua cerchia ristretta: qualcuno sospetta sia stata una delle condizioni poste dal “francese” per rientrare in Italia).

Ma qui si inserisce Nicola Zingaretti, l’ormai ex segretario Pd che non ha intenzione di mollare un millimetro e continuerà a tenere d’occhio la situazione interna affinché i renziani non rialzino la testa. Questi ultimi hanno come vero obiettivo le liste elettorali delle prossime elezioni politiche e, per non rischiare di restare a spasso, hanno bisogno di un segretario di assoluta fiducia: un segretario che difficilmente potrà essere Enrico Letta.

Insomma, Nicola Zingaretti terrà alta la guardia e quell’“io ci sarò” pronunciato ieri sta a significare soltanto questo: renziani, vi tengo d’occhio.

PS – Finalmente spariscono i Dpcm, TPI lo aveva anticipato: Draghi avrebbe usato i decreti legge, anziché i vituperati decreti del Presidente del Consiglio dei ministri tanto cari a Giuseppe Conte ma mal sopportati anche dalle parti del Quirinale (e lo aveva fatto sapere già in tempi non sospetti a chi di dovere). Ora Draghi rimette Palazzo Chigi in sintonia con il Colle utilizzando i decreti legge (e quindi il Parlamento) per l’emergenza sanitaria.

Leggi anche: La campagna anti-Zingaretti spiana la strada alla vittoria del centrodestra (di Luca Telese)

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