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Meloni al Senato: “La pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno. Salario minimo specchietto per le allodole”

Immagine di copertina
Credit: Palazzo Chigi

Meloni: “La pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno. Salario minimo specchietto per le allodole”

“A meno che mi vogliate dire che la pace si ottiene con la resa, la pace si ottiene proseguendo con il sostegno all’Ucraina, consentendole di difendersi”. Lo ha dichiarato oggi Giorgia Meloni, prendendo parola al Senato prima del voto di fiducia al suo governo. “L’unica possibilità, da che mondo è mondo, per favorire i negoziati nei conflitti è che ci sia un equilibrio”, ha sottolineato la presidente del Consiglio, dopo aver affermato che “la pace non si fa sventolando bandiere arcobaleno nelle manifestazioni”. “Con la posizione che abbiamo sull’Ucraina non decidiamo solo il destino dell’Ucraina ma quello dell’Italia. Non intendo girarmi dall’altra parte: se l’Italia decidesse di di non mandare armi non cambierebbe l’esito della guerra in Ucraina, ma cambierebbe la nostra credibilità e la nostra capacità di difendere l’interesse nazionale”, ha continuato Meloni, dopo la discussione di questo pomeriggio a Palazzo Madama. Un dibattito che “ha fatto emergere due cose: la prima è lo stato reale in cui versa l’Italia. Questo racconto ci aiuta a fare una grande operazione di verità sull’Italia che ereditiamo anche da coloro che ne denunciano le condizioni: un racconto più sincero rispetto a quello veniva fatto in altri tempi”.

S&D

Nelle corso delle repliche, il capo del nuovo governo di centrodestra ha anche annunciato l’aumento del limite al contante, chiesto dagli alleati di governo della Lega. “Lo dirò con chiarezza, non c’è correlazione fra l’intensità del limite al contante e la diffusione dell’economia sommersa. Ci sono paesi in cui il limite non c’è e l’evasione è bassissima, sono parole di Piercarlo Padoan, ministro dei governi Renzi e Gentiloni, governi del Pd”.

Rispondendo a Ilaria Cucchi, eletta con tra le file dell’alleanza Europa Verde/Sinistra italiana, Meloni ha anche commentato gli scontri di ieri all’università La Sapienza, in cui la polizia ha manganellato un gruppo di studenti che manifestavano di fronte alla facoltà di Scienze Politiche. “Nella mia vita ho organizzato centinaia di manifestazioni, non ho mai organizzato una manifestazione per impedire a qualcun altro di dire quello che voleva dire. È un suo diritto farlo”, ha detto Meloni, condannando gli studenti che hanno protestato contro una conferenza organizzata dall’associazione universitaria di Fratelli d’Italia. “Ieri non erano manifestanti pacifici, ma manifestavano per impedire a ragazzi che non la pensano come loro di di dire come la pensano. La democrazia è rispetto, se qualcuno della mia parte tentasse di bloccare una manifestazione io sarei la prima a condannarlo, non l’ho mai fatto in vita mia”.

Polemiche anche con l’ex magistrato Roberto Scarpinato, che nel suo intervento aveva puntato il dito contro “il depistaggio delle stragi neofasciste”. “Al senatore Scarpinato dovrei dire che mi dovrei stupire di un approccio così smaccatamente ideologico. Ma mi stupisce fino a un certo punto perchè l’effetto transfert che lei ha fatto tra neofascismo, stragi e sostenitori del presidenzialismo è emblematico del teorema di parte della magistratura, a cominciare dal depistaggio e dal primo giudizio sulla strage di via d’Amelio. E questo è tutto quello che ho da dire”.

In ambito economico, la presidente di FdI ha anche stroncato il salario minimo legale che rischierebbe di essere “uno specchietto per le allodole e non una soluzione”. “La sfida è estendere la contrattazione collettiva. I salari sono bassi in Italia ma dobbiamo partire dal taglio del cuneo fiscale”, che secondo Meloni dovrebbe essere tagliato progressivamente di cinque punti a medio termine. “Se non partiamo dal taglio del cuneo fiscali i salari saranno bassi comunque e voi questo taglio non lo avete fatto. E stata fatta una scelta diversa che ha impattato meno”. “Quando ci sono risorse limitate devi scegliere dove andare, dove portare la nazione”, ha sottolineato all’inizio del suo intervento.

Netta anche la difesa della flat tax che “premia il merito”. “Chi fa di più è giusto che venga premiato”, ha detto nella risposta a Mario Monti. “Abbiamo già l’Ires al 24% fissa, le rendite al 26%” mentre “il Pd ha introdotto una tassa fissa di 100mila euro per i ricchi che si trasferivano dall’estero: la flat tax va bene solo per il Pd?”

Sulla pandemia, ha detto che il centrodestra “ha sempre riconosciuto il valore della scienza, ma non abbiamo condiviso decisioni prese senza il supporto di evidenze scientifiche, non abbiamo condiviso che si scambiasse la scienza con religione”. “Per esempio è stato un errore impedire a ragazzi di 12 anni non vaccinati di non fare sport quando la comunità scientifica non era unanime su questo. Lo sport gli avrebbe fatto bene”.

Nella parte dedicata all’energia, ha affermato che il governo continuerà “a incalzare l’Europa per soluzioni comuni”. “Tutto quello che bisogna fare per fermare la speculazione lo faremo”, ha aggiunto la premier ricordando come ieri il ministro Pichetto Fratin sia stato alla riunione UE sul tema dell’energia nella quale “si sono fatti passi avanti”. “L’Italia si è già mossa”, serve sinergia tra le misure nazionali e quelle europee, comunque “siamo pronti” ad agire “sul disaccoppiamento crescente” tra il gas e le altre fonti. “Non ci renderemo mai disponibili a passare dalla dipendenza dal gas russo alla dipendenza dalle materie prime cinesi, non mi sembra una strategia intelligentissima”, ha sottolineato in un altro passaggio, in cui ha detto di non essere disposta a “demolire filiere di eccellenza produttiva nazionale per assecondare obiettivi stabiliti prima della guerra e in un contesto diverso da quello di oggi”. “La sostenibilità ambientale deve andare di pari passo con quella sociale ed economica”.

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