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Home » Politica

I giovani di Alternativa Progressista: “Occorre andare oltre questo Pd”

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Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’associazione InOltre – Alternativa progressista.

S&D

Qualsiasi dibattito sulla forma partito non può prescindere da una scelta chiara ed identitaria sui contenuti: un partito politico non può pretendere di svolgere il ruolo di partito della nazione cercando di rappresentare gli interessi di qualsiasi categoria sociale. La società esiste, ma esistono al suo interno ceti ed interessi contrapposti, ognuno dei quali è foriero di interessi in campo economico e politico alternativi: la decisione quindi di voler portare avanti una politica che difenda le convenienze di tutti rischia di portare ad una dinamica per cui, al fine di non scontentare nessuno, si assumono posizioni vaghe e fumose che fanno sì che la linea politica di un soggetto non sia chiaramente definita, appaia confusa agli occhi degli opinionisti e risulti quindi non attrattiva per gli elettori; è quindi chiaro che quest’impostazione ha come unico effetto quello di far sì che il partito che vuole rappresentare tutti non rappresenta nessuno.

Il Partito democratico invece deve ambire ad essere il partito della sinistra italiana: una scelta di campo netta, che richiede coerenza e radicalità nelle scelte. La distinzione tra ex popolari “riformisti” ed appartenenti alla famigerata “ditta” post-comunista deve essere definitivamente superata nel solco di un’identità laburista e socialdemocratica, inserita a pieno titolo nella famiglia del socialismo europeo. Il partito deve diventare l’interlocutore, credibile e privilegiato, di tutti quei settori della società che soffrono le storture del sistema capitalistico.

Nel conflitto tra capitale e lavoro, definitivamente mutato nel tempo ma sempre presente, il Partito democratico deve coprire il secondo fronte. Laddove alberghino ingiustizie, squilibri e disparità, il Pd deve operare nello spirito tracciato dall’articolo 3 della Costituzione, e cioè diventare il principale motore di rimozione di tutti gli ostacoli di ordine economico e sociale alla piena uguaglianza tra cittadine e cittadini. Ciò significa veicolare un messaggio semplice e fondamentale, senza ambiguità: chi ha di più deve contribuire al benessere di chi ha di meno, perché solo in questo modo è possibile costruire una società giusta edequilibrata, specie in periodi caratterizzati da forte instabilità economica ed internazionale come quello attuale.

Perché un partito possa esprimere una visione di società, è necessario che non sia un partito liquido, cioè che non sia un semplice comitato elettorale presente nelle istituzioni attorno alla figura di un capo che ha un particolare ascendente sui suoi seguaci, gestisce il partito in modo personalistico, legando quindi il destino del partito a quello della propria persona; i partiti politici devono infatti essere dei contenitori che raggruppano persone e sensibilità che esprimono un’idea della società che dipende solo parzialmente dal soggetto che guida momentaneamente il partito.

Diventa quindi chiaro che per potere rappresentare la società ed intercettarne gli umori è necessario essere presenti nella società stessa, attraverso una struttura di partito che non sia liquida e si articoli attraverso ramificazioni locali composte da sezioni territoriali, con le proprie particolarità ed i propri rappresentanti riconoscibili.Al fine di rafforzare la presenza territoriale di un partito, è necessario garantire agli iscritti un potere decisionale effettivo a cui non avrebbe accesso al di fuori: trascurare quest’aspetto, difatti, ha come effetto quello di non incentivare i soggetti a tesserarsi, indebolendo la struttura politica del partito stesso.

Quanto appena detto è necessario ma non sufficiente affinchè un partito sia in sintonia con la realtà sociale e politica in cui opera: difatti le sezioni locali devono semplicemente essere dei raccoglitori di istanze, proposti e malumori da trasmettere ai livelli più alti così da consentire un’elaborazione di proposte politiche efficaci attraverso organismi preposti alla definizione della linea politica di un partito: tali organismi devono essere eletti direttamente dagli iscritti e devono avere un numero di componenti tale da garantire una rappresentatività che non si tramuti in dispersività.

Allo stesso tempo deve essere strutturata con maggiore chiarezza e convinzione la possibilità, già prevista in Statuto, di creare circoli online e circoli tematici, e garantire ai loro organismi e iscritti parità di diritti e di doveri. Un partito moderno e con un orizzonte nazionale deve proporre un’offerta politica online realmente attiva e non solo obsoleta e di facciata. Gli strumenti di partecipazione a distanza che la rete offre devono raccogliere il prezioso contributo dei tanti fuorisede che vorrebbero mantenere un legame con il loro territorio di origine, anche grazie alla proposta ed alla militanza politica; ciò contribuirebbe a ridurre il divario tra territori tradizionalmente presidiati da circoli realmente attivi ed altri abbandonati o basati su finte sezioni.

Se il Pd vuole essere il riferimento della sinistra italiana deve abbandonare il tono autoreferenziale e miope dei suoi appuntamenti congressuali e le autoassolutorie analisi della sconfitta: riti in grado di appassionare ormai solo gli addetti ai lavori e pochi altri. Invece il partito deve avere il coraggio di allargare la sua rifondazione alle realtà associative e sindacali a cui dice di volersi rivolgere ma che, in concreto, non hanno un effettivo spazio di critica e proposta al suo interno.

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