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Inchiesta sulle coop gestite da moglie e suocera di Aboubakar Soumahoro che annuncia querele: “Non consentirò a nessuno di infangarmi”

Immagine di copertina

Uno tzunami mediatico ha travolto nella giornata di oggi, giovedì 17 novembre, l’onorevole Aboubakar Soumahoro. Partito dalle colonne di Repubblica, è stata resa nota la notizia di due denunce presentate dal sindacato Uiltucs che hanno spinto la Procura di Latina ad aprire una indagine nei confronti delle coop Karibu e Consorzio Aid, gestite rispettivamente dalla suocera e dalla moglie del neo deputato per l’alleanza Sinistra-VerdiAboubakar Soumahoro (che non è indagato).

S&D

Nelle accuse, alcuni sostengono di non ricevere lo stipendio da due anni e di esser stati costretti a lavorare in nero, alcuni minorenni sostengono anche di esser stati maltratti e privati di acqua e luce nelle strutture delle due cooperative.

Gli inquirenti hanno acquisito anche una serie di documenti trovati all’esterno di una delle coop nel corso di un trasloco. Gli incartamenti saranno ora analizzati dagli uomini dell’Arma che sono al lavoro assieme all’Ispettorato del lavoro a cui i lavoratori si sono rivolti.

Sui social Soumahoro  ha sottolineato di non essere “né indagato né coinvolto nessuna indagine dell’arma dei carabinieri, di cui ho sempre avuto e avrò fiducia“. Il parlamentare dell’alleanza Sinistra-Verdi scrive: “Non consentirò a nessuno di infangare la mia integrità morale. Per questo, dico a chi pensa di fermarmi, attraverso l’arma della diffamazione e del fango mediatico, di mettersi l’anima in pace. A chi ha deciso, per interessi a me ignoti, di attaccarmi, dico: ci vediamo in tribunale! Ho dato mandato ai miei legali di perseguire penalmente chiunque infanga il mio nome o la mia immagine, mi diffama o getta ombra sulla mia reputazione. Nessuno mi fermerà e nessuno ci fermerà. Il nostro cammino di speranza e di una politica al servizio del NOI non si fermerà né si farà intimidire. Siamo un’umanità che ha deciso di dare una rappresentanza politica a chi ha sete di diritti e dignità. Io sarò al servizio di questa nobile e alta missione“.

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