Inchiesta sulla coop Karibu, la famiglia di Soumahoro: “Ragazzi manipolati dal sindacato, cercano di affossarlo”
All’Ispettorato del lavoro risultano 400 mila euro di stipendi arretrati e i dipendenti di Karibu si sono rivolti al sindacato Uiltucs: così è scattata l’inchiesta della Procura di Latina su presunti mancati pagamenti, malsane condizioni dei centri e violazioni dei contratti da parte della coop gestita dalla suocera di Aboubakar Soumahoro, Maria Therese Mukamitsindo. Insieme alla figlia Liliane Murekatete, moglie del deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Italiana, la donna, che gestisce 154 dipendenti per 600 posti letto, divisi in progetti Sprar e Cas (per i quali riceveva dallo Stato fino a 10 milioni all’anno) assicura in un’intervista a Repubblica che “Tutto è stato speso per i rifugiati, ai quali ho dedicato 21 dei miei 68 anni. Tutto è rendicontato e posso provarlo”. Il quotidiano ha avuto un colloquio a tre con anche Murekatete, che su Soumahoro ha specificato: “Lui non si è mai interessato alla coop, né al Consorzio Aid di cui fa parte Karibu. In famiglia non ne parliamo mai”.
Secondo Mukamitsindo gli stipendi arretrati sono la conseguenza del fatto che “lo Stato non ci paga in tempo”. “Ho i bonifici con le date e una lettera di sollecito della prefettura al comune di Roccagorga che ci deve 90 mila euro. Quello di Latina 100 mila. Per il progetto ‘Perla’ contro il caporalato ci hanno dato la metà degli 80 mila dovuti, da quello sull’8 per mille del 2019 abbiamo ricevuto 80 mila su 157 mila solo nel 2022. Siamo andati in cassa integrazione, non ci dormivo la notte”, spiega la donna. Avrebbe dovuto licenziare i dipendenti accortasi dei ritardi nei pagamenti, ma “li conosco da vent’anni e ho preferito aspettare”, dice. Sulle accuse dei minorenni che parlano di mancanza di acqua calda e di cibo nei centri la donna risponde: “I ragazzi, che hanno un tutore legale, non si sono mai lamentati con noi”. “Forse sono manipolati dal sindacato”, aggiunge. Con l’obiettivo di “affossare” Soumahoro: “Guarda caso un mese dopo il suo ingresso in Parlamento, e subito dopo essere andato a Catania per difendere lo sbarco dei migranti, scoppia questo scandalo”.