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Home » Politica

Elly Schlein a Che tempo che fa: “Sono la segretaria di tutti, basta personalismi. Sì alle armi all’Ucraina”

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“Sento il peso della responsabilità. Sarò la segretaria di tutti” dice la segretaria dem Elly Schlein a Che tempo che fa su Raitre: “Mi commuove il contributo delle donne e dei giovani, coloro che sono stati quelli più schiacciati dalla crisi economica e dalla pandemia. Questa vittoria ha un senso se costruiamo un nuovo Pd” scandisce la neosegretaria.

Inclusività e stop alle logiche di corrente (“Nessuno deve più sentirsi dire ‘di chi sei figlio’ ”), sono i leitmotiv del partito targato Schlein, che poi respinge ogni ipotesi di scissione: “Assolutamente no” dice senza tergiversare. Fazio ricorda a Elly Schlein il consiglio dell’ex premier e fondatore dell’Ulivo Romano Prodi, che le ha suggerito di occuparsi prima del programma e soltanto in seguito di alleanze. Un nodo politico destinato ad animare il nuovo corso dei democratici. “È chiaro che”, è la premessa del Professore, Schlein “deve aggregare la società, questo è un compito importantissimo se vuole che un giorno il centrosinistra prenda la maggioranza del Paese. Alleanze e aperture vanno assolutamente fatte, e fatte in modo che possano durare nel tempo”.

Ha le idee chiare, Elly Schlein, sulle prossime battaglie politiche e le elenca in diretta tv: autonomia, scuola pubblica, salario minimo, terreno fertile per progetti comuni: “Io credo che sui temi concreti abbiamo trovato la necessità e la voglia di un’opposizione efficace e ordinata”, dice commentando la sua foto alla manifestazione di Firenze tra Conte e Landini. Anzi, si dice convinta di poter trovare delle convergenze sia con il leader dei 5Stelle che con il leader di Azione, Carlo Calenda: “Li ho sentiti. Penso che alcune battaglie come quella sul salario minimo e la difesa della sanità pubblica possiamo farle insieme”.

L’autonomia, si diceva: “Di fronti aperti con questo governo, purtroppo, ce ne sono tanti, sta forzando la mano anche sul tema delle diseguaglianze territoriali” accusa la segretaria del Pd. Nel mirino del nuovo Pd c’è l’autonomia differenziata del ministro Calderoli, che “ha detto di aver avuto il via libera dalla Conferenza unificata”, ma è stata una riforma “fatta scavalcando il Parlamento. Per questo ci opporremo con forza”.

Schlein ha risposto ad una domanda di Fazio sull’Ucraina: è necessario l’invio di armi? “Assolutamente sì”, ha risposto, “abbiamo già votato su questo in Parlamento, bisogna sostenere il popolo ucraino rispetto a una invasione criminale, questo non è mai stato messo in discussione” ma “non ci può essere sinistra senza ambizione di costruire un futuro di pace”, ha detto Schlein, che, in merito alla posizione del Pd rispetto all’invio di armi, ha confermato di vederla sul punto diversamente dal M5S di Conte. “I conflitti – ha detto – non si risolvono solo con le armi, vorrei un protagonismo forte della Ue dal punto di vista politico e diplomatico, un ruolo forte perché Putin non è isolato, ci sono ancora ancora molti paesi che lo supportano. Bisogna riuscire a fare ancora maggiore pressione per costruire un terreno che possa portare alla fine di questo conflitto”.

“Di fronti aperti con questo governo, purtroppo, ce ne sono tanti”, ha detto ancora la neosegretaria dem. “Sta forzando la mano anche sul tema delle diseguaglianze territoriali”. Il ministro per le Autonomie Roberto Calderoli “ha detto di aver avuto il via libera dalla Conferenza Unificata sull’autonomia” ma questa è stata una riforma “fatta scavalcando il parlamento. Per questo ci opporremo con forza a questo disegno”.

Scuola in Svizzera? Vengo da una famiglia normalissima, dice la neosegretaria. “Sì, è vero: ho studiato in Svizzera, ma frequentando solo scuole pubbliche”, ha detto Schlein, che, in merito ad alcune “fake news” diffuse dalla destra, ha precisato: “Vengo da una normalissima famiglia borghese che, anzi, ringrazio per i sacrifici fatti per fare studiare me e i miei fratelli”.

Commentando la strage di migranti naufragati a Cutro, “noi siamo stati il primo gruppo che ha chiesto un’informativa” al ministro Piantedosi, ha detto Schlein, “e lui verrà a riferire sui fatti gravissimi di Crotone. Bisogna stabilire le responsabilità e la linea di comando. Capire chi ha deciso che intervenisse la Gdf che non aveva mezzi adeguati rispetto alla Guardia Costiera che aveva mezzi per intervenire. Per 7 ore dalla segnalazione di Frontex sono uscirti due volte e rientrati. Se c’era preoccupazione perchè non sono scattati i soccorsi? Noi abbiamo lanciato gli atti ispettivi per fare chiarezza perché ciò che è successo è gravissimo, è una ferita profonda sulla quale il ministro ha polemizzato anziché farsi la domanda giusta su cosa si può fare. Io ho conosciuto una madre che ha perso due figlie. Prima di dire cose inumane – ha concluso – si dica cosa si può fare per dare protezione”.

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