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Home » Politica

Pesaro: insulti razzisti al Rom candidato alle elezioni. Le sue risposte ironiche sono geniali

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A Pesaro, durante la campagna elettorale per le elezioni comunali, un candidato della lista che appoggia il sindaco uscente Ricci ha ricevuto insulti razzisti sui social network per la sua origine macedone e la sua etnia Rom.

Il suo nome è Musli Alievski, in corsa per il Consiglio comunale con la lista civica Matteo Ricci il nostro sindaco, che appoggia la candidatura del sindaco uscente Matteo Ricci, del Partito democratico.

Aliveski, 31 anni, è nato in Macedonia ma vive in Italia dal 1989 e a Pesaro dal 2004. Di professione fa l’operaio e nel 2016 ha fondato la onlus Stay Human, che si occupa di sostegno alle persone in difficoltà, in particolare migranti, “contro ogni filo spinato e discriminazione”. In una recente intervista al quotidiano La Repubblica ha spiegato di essere Rom.

Nei giorni scorsi il candidato ha spiegato con un post su Facebook la decisione di candidarsi alle elezioni comunali di Pesaro. “Se verrò eletto mi impegnerò a portare nel Consiglio comunale di Pesaro le mie idee di una società più sperta, equa e che garantisca a tutti gli Individui PariOpportunità. La sfida sociale è la sfida del futuro”, ha scritto.

Il post ha ricevuto centinaia di commenti, tra cui diversi insulti razzisti. “Un mussulmano estremista si trova in lista di Ricci”, ha osservato un utente. “Vai a comandare nel tuo paese”, ha scritto un altro. E ancora: “Secondo voi questo Musli rappresenterà i diritti di tutti o ci sarà un canale privilegiato per i musulamani”, chiede un altro.

In risposta a queste offese non sono peraltro mancati i messaggi di solidarietà da parte di altri utenti nei confronti di Aliveski.

Il candidato ha anche denunciato, sempre su Facebook, che un utente gli ha scritto “crepa” condividendo sulla sua bacheca la canzone fascista “Faccetta nera”.

Aliveski ha inoltre pubblicato sul social alcuni post ironici sul razzismo nei confronti dei Rom. In uno, ad esempio, ha scritto “più rame per tutti” e in un altro “se verrò eletto non mi vestirò più da zingaro“.

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