Nuovo “decreto-ponte” fino al 15 gennaio: Italia in fascia arancione il 9 e 10. Divieto di spostamento tra regioni

In seguito al consiglio dei ministri tenutosi nella serata di ieri, lunedì 4 gennaio, è stato approvato un nuovo “decreto-ponte”, in vigore dal 7 gennaio e fino al 15, che prevede una zona gialla ‘rafforzata’ nei giorni feriali – con il divieto di spostamento tra regioni e una zona arancione nel fine settimana 9 e 10 gennaio. Dall’11 gennaio scatteranno le nuove fasce di rischio per le regioni in seguito al monitoraggio sull’indice Rt (previsto per venerdì 8 gennaio). Nelle regioni che si troveranno in fascia arancione o rossa quindi, a partire da lunedì 11, varranno le regole previste per queste fasce di rischio.
Si stringe sulle nuove misure per limitare la diffusione del Covid, in un contesto nel quale i contagi non sembrano calare. Un decreto ad hoc – e non un’ordinanza del ministero della Salute – per stabilire le restrizioni per i giorni successivi all’Epifania.
Decreto 5 gennaio: cosa prevede
• Dal 7 al 15 gennaio 2021 è vietato, nell’ambito del territorio nazionale, ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. “È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”, si legge nella bozza.
• Il 7 e l’8 gennaio l’Italia sarà in fascia gialla, sarà dunque possibile spostarsi all’interno della propria regione e riapriranno bar e ristoranti, con orario fino alle 18.
• Nella bozza si conferma che, per il weekend del 9-10, tutta l’Italia sarà in fascia arancione con le stesse eccezioni, negli spostamenti tra i Comuni, previste per le feste natalizie. “Sono consentiti – si legge nella bozza del dl – gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia”.
• Dal 7 al 15 gennaio “è consentito lo spostamento verso una sola abitazione privata una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le 5 e le 22, e nei limiti di due persone, ulteriori rispetto a quelle già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”.
• È comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”.
• Il testo interviene inoltre sull’organizzazione dell’attività didattica nelle scuole superiori, predisponendo la ripresa dell’attività in presenza, per il 50 per cento degli studenti, a partire dal prossimo 11 gennaio.
• Resta ferma, per tutto il periodo compreso tra il 7 e il 15 gennaio 2021, l’applicazione delle altre misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 e dalle successive ordinanze.
L’abbassamento della soglia dell’Rt
Il testo prevede anche l’abbassamento della soglia dell’Rt che fa scattare il posizionamento nelle diverse fasce e che sarà in vigore da lunedì 11: con Rt ad 1 si andrà in zona arancione e con l’Rt a 1,25 in zona rossa.
Attualmente il valore stabilito per passare in zona arancione è 1,25, in zona rossa 1,50. Il nuovo sistema delle fasce scatterà da lunedì 11: venerdì 8 arriverà il monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità e sulla base dei dati aggiornati scatteranno le ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza per l’attribuzione dei colori alle regioni.
Il governo si riunirà nuovamente ad inizio settimana e l’ipotesi al momento sul tavolo è quella di un nuovo provvedimento che copra il periodo dal 15 al 31 gennaio, per confermare sostanzialmente le misure in atto con il sistema delle fasce; 15 giorni per affrontare l’ulteriore data che si avvicina e che imporrà nuove misure: la scadenza dello stato di emergenza del 31 gennaio, ad un anno esatto dall’inizio di tutto
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