Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:53
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Di Battista
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Politica

Conte risponde a Renzi dopo la fiducia: “Un suo collega? Perché è un professore lui?” | Video

Immagine di copertina
Il premier Giuseppe Conte

Il presidente del Consiglio ha risposto all'ex segretario del Pd, che in aula gli aveva detto: "Lei è un premier non eletto, potrei dire un collega"

Martedì 5 giugno 2018 il governo guidato da Giuseppe Conte e sostenuto da Movimento Cinque Stelle e Lega ha ottenuto la fiducia al Senato con 171 voti favorevoli, 117 contrari e 25 astenuti. Trecentotredici i senatori presenti.

Nel pomeriggio si è svolta la discussione dell’aula, con la replica dell’ex premier Matteo Renzi.

Prendendo la parola al Senato, Renzi ha garantito “il rispetto dei ruoli del governo e delle opposizioni”, ma ha criticato le forze di maggioranza dicendo che “da inciucio a contratto cambia solo il vocabolario” (qui il discorso di Matteo Renzi al Senato).

Renzi non ha risparmiato anche una battuta sarcastica a Conte: “Lei è un premier non eletto, potrei dire un collega”. L’ex segretario del Pd ha voluto togliersi così qualche sassolino dalla scarpa.

Nella scorsa legislatura, infatti, era stato più volte accusato dai suoi avversari politici, Lega e M5s su tutti, di essere un premier, appunto, “non eletto dal popolo”. La stessa cosa però si può dire di Giuseppe Conte, che non si era presentato alle elezioni né per un seggio alla Camera né per un seggio al Senato, e che è diventato il sesto premier non parlamentare nella storia della Repubblica italiana.

Conte però, all’uscita da Palazzo Madama, ha deciso di rispondere a Renzi per le rime. Intervistato dai giornalisti, il presidente del Consiglio stava rispondendo ad alcune domande a proposito delle sue sensazioni sulla giornata.

Incalzato sula battuta di Renzi, Conte ha replicato sardonico: “Renzi un mio collega? Perché, è professore lui?”

Qui il video con la frase di Conte:

 

 

Leggi anche: Governo, il discorso programmatico del premier Giuseppe Conte

Leggi anche: Qual è lo stipendio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte?

Leggi anche: Qual è l’età media dei ministri del “governo del cambiamento”

Leggi anche: Discorso Renzi al Senato: cosa ha detto l’ex premier nel giorno della fiducia al governo

 

Ti potrebbe interessare
Politica / Italo Bocchino: “Mi sposo con una chirurga estetica. Ogni tre settimane lei mi ritocca il viso”
Politica / Femminicidi, La Russa lancia la proposta: “Manifestazione di soli uomini”
Politica / Vendita di navi e aerei militari alla Colombia: D’Alema e Profumo indagati e perquisiti dalla Digos
Ti potrebbe interessare
Politica / Italo Bocchino: “Mi sposo con una chirurga estetica. Ogni tre settimane lei mi ritocca il viso”
Politica / Femminicidi, La Russa lancia la proposta: “Manifestazione di soli uomini”
Politica / Vendita di navi e aerei militari alla Colombia: D’Alema e Profumo indagati e perquisiti dalla Digos
Politica / Roma Pride, Regione Lazio revoca patrocinio. “Nessun sostegno all’utero in affitto”. La replica: “Una farsa”
Politica / I giovani di InOltre a Schlein: “Portiamo avanti il salario minimo e il dialogo con l’associazionismo”
Politica / Il candidato sindaco di Renzi alleato con FdI a Velletri fa il saluto romano: “Lo faccio volentieri”
Politica / Famiglie arcobaleno, giovani, disoccupati, femministe, ambientalisti: cercasi partito per non rappresentati
Opinioni / Non è questa la Repubblica pensata dai nostri padri costituenti
Politica / Esclusivo TPI – Dio, Patria e… famiglia: l’affare offshore di mamma Meloni & C. sul litorale romano
Opinioni / Disprezzo per la stampa, repulisti in Rai, apologia del merito: così il Governo Meloni ci porta alla regressione culturale