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    Conte leader del M5S? È scontro tra il fondatore Beppe Grillo e “il ribelle” Alessandro Di Battista

    Di Veronica Di Benedetto Montaccini
    Pubblicato il 15 Giu. 2020 alle 08:39 Aggiornato il 15 Giu. 2020 alle 15:15

     Conte leader del M5S? E’ scontro Grillo-Di Battista

    Un terremoto ha colpito il Movimento Cinque Stelle. I protagonisti? Il fondatore del movimento Beppe Grillo, il “ribelle” Alessandro Di Battista e il premier Giuseppe Conte. L’affondo di Grillo stavolta è clamoroso e riguarda l’enfant prodige M5s, Alessandro Di Battista, che non ha mai davvero accettato il governo insieme al Pd. L’ex parlamentare ieri ospite a Mezz’ora in più di Lucia Annunziata, ha lanciato delle frecciate al veleno al presidente del Consiglio Conte, chiedendo un congresso del movimento che inevitabilmente farebbe ballare il governo e sfidando il premier a candidarsi, se vuole assumere la leadership del Movimento. “Si iscriva a M5s e al congresso e porti la sua linea”. Una frase che non è piaciuta però a Grillo, fin dalla scorsa estate sostenitore dell’accordo con il Pd, che non le ha mandate a dire a Di Battista.

    L’ex parlamentare, oggi, è tornato però sulla polemica e a proposito della risposta di Grillo ha detto: “Ieri ho parlato di congresso e delle mie idee e Beppe mi ha mandato a quel paese. Io ho delle idee e, se non siamo d’accordo, francamente, amen!”. Poi, però, ha teso la mano al fondatore: “Ieri dalla Annunziata sono riuscito a toccare molti punti e a prendere diverse posizioni (chiaramente cose che ribadisco, ribadirò e per le quali lotterò). Non sono riuscito invece a toccare la questione acqua pubblica. Ieri Beppe ha pubblicato questo intervento sul tema. Lo condivido in pieno”, ha scritto pubblicando un vecchio articolo di Grillo sul tema, pubblicato sul blog del M5S.

    Di Battista sul piede di guerra

    In effetti, mentre Conte in questi giorni è impegnato nella kermesse economica degli Stati Generali, si è parlato molto di un “partito del premier”, che secondo gli ultimi sondaggi varrebbe il 14 per cento. Ma cosa succederebbe se invece l’attuale presidente del Consiglio diventasse il capo politico del Movimento 5 Stelle? Secondo la rilevazione Ipsos di Nando Pagnoncelli, con Conte alla guida, i consensi elettorali del M5S crescerebbero del 7,2 per cento, passando così dal 17,1 per cento al 24,3 e superando la Lega al primo posto. L’idea potrebbe piacere a Conte, ma è sgradita al pentastellato della prima ora Alessandro Di Battista, che vuole invece indire un Congresso, o “gli Stati Generali del Movimento Cinque Stelle per costruire un’agenda politica”.

    All’inizio dell’intervista con l’Annunziata, Di Battista esordisce con un rassicurante “ho fiducia nel presidente del Consiglio, non deve temere picconature da parte mia!”. Ma, subito dopo, arrivano le parole pesanti. “In questo momento il governo va sostenuto, il modo migliore per sostenerlo è pungolare M5s e far sì che si rafforzi”. Quindi, l’attacco: “Chiedo formalmente il prima possibile un’assemblea M5S in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà”.

    Conte leader M5S? La replica di Grillo

    Immediata la replica, durissima, di Beppe Grillo su Twitter: “Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto… Ma ecco l’assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film ’Il giorno della marmotta’”. Il riferimento è alla commedia cult in cui Bill Murray è costretto a rivivere sempre lo stesso giorno.

    Il premier ha i sondaggi dalla sua parte

    L’emergenza sanitaria, che ha pervaso la politica italiana e globale per tutta la prima metà del 2020, ha senza dubbio giovato a Giuseppe Conte, alla sua seconda esperienza di governo. L’indice di gradimento è salito dal 48 registrato a febbraio al 66 di aprile. A giugno si è assestato sul 61 per cento. Per via di questi numeri consistenti in molti si sono interrogati sulla performance del premier ad eventuali elezioni politiche.

    Le indiscrezioni parlano in effetti di un costante lavoro del presidente del Consiglio per la fondazione di un nuovo partito, che eroderebbe la maggior parte dei consensi a Movimento 5 Stelle e a Partito Democratico. La lista Conte si piazzerebbe così al quarto posto dopo Lega (23,2 per cento), FdI (16,6 per cento), Pd (15,8 per cento) e prima del M5S (12,7 per cento).

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