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Dopo l’Air Force Renzi, arriva l’Air Force Salvini: aerei di Stato per fare campagna elettorale in tutta Italia

Immagine di copertina
Matteo Salvini. Credit: EPA/MOHAMED MESSARA/ANSA

Air Force Salvini

Ma ve lo ricordate l’Air Force Renzi? Sembra passata un’era geologica e invece è una storia recente di alcuni mesi fa: il video in cui Di Maio festante annunciava la dismissione “dell’aereo voluto da Renzi” (anche se la storia non era proprio così) fece il giro del web e funzionò benissimo con gli indignati speciali che fomentavano gli animi. E chissà che ne dicono quelli stessi del nuovo fascicolo aperto dalla Corte dei conti del Lazio (dopo l’inchiesta di Repubblica) sul tour elettorale del quasi ex ministro dell’Interno Matteo Salvini che per viaggiare comodo e veloce ha utilizzato il bimotore Piaggio P-180 (denominato “Ferrari dei cieli”, tanto per dare l’idea di cosa stiamo parlando). I magistrati vogliono chiarire se il velivolo sia stato usato per eventi istituzionali o per iniziative elettorali (e quindi per una campagna elettorale a spese dei cittadini) e la procura contabile ha chiesto gli atti al Viminale per capire se ci siano gli estremi per un rinvio a giudizio.

Del resto il ministro, nelle vesti di ministro, ha partecipato a qualcosa come 211 iniziative elettorali mentre era pagato per mantenere l’ordine e la sicurezza del Paese, spostandosi da nord a sud dell’Italia con una scioltezza che stupisce: venerdì scorso, tanto per fare un esempio, è partito per Reggio Calabria con la “Ferrari dei cieli” per rientrare a Linate in giornata (utilizzando anche un elicottero per il suo comizio elettorale a Catanzaro) quando avrebbe potuto sostituire comodamente i suoi viaggi con voli di linea che sarebbero costati molto meno alle casse pubbliche.

Lui, al solito, ha risposto senza rispondere: “Se risolvo un problema e lo faccio da Marte o dal Viminale che cosa cambia? – ha detto Salvini – Se volete posso restare 16 ore in ufficio a guardare Sky, io incontro sindaci, imprenditori, agricoltori, non voglio fare il ministro sigillato in ufficio. Ora vado al Viminale e mi faccio una foto così a Repubblica sono contenti e io posso continuare a fare il mio lavoro”. Eppure è lo stesso Salvini che durante il suo governo ha frequentato il ministero poco più di una decina di giorni (nemmeno interi) e che oggi nella bufera della crisi si fa fotografare alla sua scrivania per tentare di recuperare un po’ di credibilità. E non capisce che la questione non è il viaggiare ma il motivo per cui viaggiare. Lo stesso motivo che non è ancora stato chiarito per il suo recente viaggio in Russia. E così ora abbiamo anche il privilegio di avere l’Air Force Salvini. Evviva.

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