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“Non sono un bullo. Ramy è come se fosse mio figlio”: Salvini risponde alle critiche

Credit: AFP
Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 25 Mar. 2019 alle 13:02 Aggiornato il 26 Mar. 2019 alle 16:59

Continuano a far discutere le parole pronunciate dal ministro dell’Interno Matteo Salvini sul ragazzino che ha evitato la strage sul bus a Milano.

Dopo l’attacco dell’attore Pif, che ha definito il vicepremier un “bullo”, arriva la risposta di Salvini stesso.

Il ministro nel corso di un faccia a faccia con un inviato del programma Le Iene all’esterno del Policlinico di Roma ha affermato: “Io non bullizzo nessuno. Lei non sa che cosa dico a mia figlia di sei anni. Dico anche di peggio”.

Il riferimento è alle parole indirizzate contro il giovane Rami pochi giorni prima, quando il ministro aveva detto che se la legge sulla cittadinanza che esiste in Italia non gli piace avrebbe fatto bene a farsi eleggere al Parlamento e a cambiarla.

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“Dire queste cose a un bambino di 13 anni che non si può difendere…”, è stata l’osservazione mossa al ministro dall’inviato de Le Iene e che ha dato il via al botta e risposta.

“Ma Ramy non è sua figlia”, è stata la replica della Iena, a cui Salvini ha risposto con: “È come se lo fosse”.

Alla fine di questo scambio il ministro si è lasciato attaccare sul petto un adesivo sul petto con la scritta “Io sono un bullo”, per poi staccarlo e restituirlo alla Iena.

“Io non bullizzo nessuno, difendo da chi bullizza: da chi strumentalizza un ragazzino di 13 anni per far politica come i ‘tristi’ della sinistra”, sono state le ultime parole pronunciate da Salvini prima di lasciare il Policlinico.

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