Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 15:23
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Io, prostituta all’età di 13 anni, non credo più all’amore”: storia di Augusta dalla Sierra Leone | VIDEO

“Ho iniziato a prostituirmi quando avevo 13 anni, avevo perso i miei genitori. Una donna mi si avvicinò e disse: “vieni con me in città, mi prenderò cura di te”. Quando arrivammo in città non fece quello che mi aveva detto, fui venduta, fui venduta per fare soldi fino a tarda notte. Senza cibo, senza nulla”.

S&D

Augusta ha 22 anni, viene dalla Sierra Leone. La sua è un’infanzia negata.

Augusta ha gli occhi grandi, il suo volto tradisce la giovane età ma la voce è quella di una giovane donna pronta a cambiare la vita di tante altre ragazze che come lei ogni giorno sono costrette a vendere il proprio corpo sulle strade di un paese poverissimo.

La storia di Augusta inizia molto presto, a TPI confessa i suoi ricordi più dolorosi e il percorso per uscire da quell’incubo che è la prostituzione.

Ricordi la tua prima volta con un uomo?

Non ricordo, non sono sicura di quale fu, non ricordo.

Hai rimosso?

Sì.

A chi davi i soldi che guadagnavi?

Avevamo un protettore cui davamo i soldi. Lui prendeva tutto, lui ci dava un posto dove dormire, davamo tutti i soldi a lui.

Dove vivevi?

Ci era data solo grande stanza in un bordello, solo una grande stanza per 13-14 persone.

Hai subito violenze?

Quando dormivo in strada, penso due uomini, non li vidi, non li conoscevo, ricordo solo che mi stuprarono. Era mezzanotte, nessuno venne ad aiutarmi.

Per quanto tempo ti sei prostituita?

Penso per due anni.

E chi ti ha salvato?

Don Bosco. Mi son detta che questa non era la mia vita. Non sapevo quello che stavo facendo, non sapevo nemmeno perché lo stessi facendo.

Ricordo che quando mi toccarono ebbi paura, una donna mi disse: “non avere paura, sono qui per aiutarti”. Io dissi: “non credo a nessuno”. Le chiesi: “vuoi vendermi anche tu, volete vendermi di nuovo?”

Lei disse: “No, voglio aiutarmi, voglio portarti da Don Bosco”.

Io ero malata, mi fecero tutti i controlli medici e mi dissero che non avevo malattie. Mi diedero del cibo, dei vestiti e iniziai a vivere con i volintari di Don Bosco.

Cos’è l’amore per te?

L’amore… L’amore non fa per me. Quando mi capita di pensare agli uomini provo solo dolore, per le violenze, per quello che mi hanno fatto…

Riesci a fidarti ancora degli uomini?

No, riuscirei a fidarmi forse solo di un uomo che volesse sposarmi. Ma se fosse interessato solo una relazione superficiale, no.

Qual è la forza delle donne?

Beh, le donne sono davvero potenti. Per me è stato superare tutti questi stress e restare forte. Ho spinto tutto ciò che ho potuto. Credo che questo sia il potere, la forza.

Per il futuro che progetti hai?

Voglio aprire un ristorante.

Dove, nel tuo paese?

Si. Voglio tornare, voglio investire lì. Qui ho visto la sofferenza di quei ragazzi, ho conosciuto le loro esperienze e voglio andare lì per aiutarli (nel mio Paese).

Se io li assumo, li pago, racconto loro la mia storia, qualcuno non mi crederà, qualcuno mi dirà che racconto bugie. Ma io dirò: “No, sono solo me stessa. Sono cambiata”. Se mostro loro il futuro, se spiego bene il mio esempio, io credo che andrà bene.

Cosa pensi del tuo Paese?

C’è tanta sofferenza nel mio Paese, questo posso dire.

Come racconta a TPI Padre Jorge Crisafulli, missionario del centro Don Bosco di Freetown, queste ragazze vengono tolte dai loro poveri villaggi e con l’inganno vengono condotte nelle città dove le costringono a prostituirsi. “Ecco perché è importante parlarne, è il solo modo per zittire queste persone e far diventare l’abuso sessuale un problema nazionale all’attenzione della polizia. Tanto da creare una task force”, ci racconta.

“La Sierra Leone continua a essere uno dei Paesi più poveri dell’Africa ma il cambio al governo sta portando qualche cambiamento”.

“Questi nuovi governanti”, prosegue Don Crisafulli “stanno mostrando maggiore sensibilità per i poveri, contro la corruzione, e una grande sensibilità per le donne e per i minori”.

“Quello che stiamo facendo con il documentario è non solo spiegare il dramma della prostituzione minorile in Sierra Leone, ma mostrare proprio i volti di queste ragazze”.

Il centro Don Bosco ha infatti partecipato alla creazione del documentario “Love. Non è amore“.

“Augusta è stata messa sulla strada quando aveva solo 13 anni, era solo una bambina. Non si può nemmeno immaginare. Sono persone senza volto, sono invisibili. Nessuno sa chi sono, nessuno sa quanto soffrono”.

“Don Bosco è presente nelle arene politiche per ridare a queste persone la loro dignità, per raccontare le loro storie. Vogliamo che abbiano un volto agli occhi di tutti. Parliamo di loro come di numeri, ma attraverso la loro voce capiamo che sono essere umani, non sono beni di consumo. Non puoi venderle o commercializzarle. Non si può giocare con le loro vite”, conclude Padre Crisafulli.

*Alcune delle immagini del video sono tratte dal documentario ‘Love’, realizzato da Kanaki Films per Misiones Salesianas.
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti dal 7 ottobre. Ue chiede ai Paesi donatori di ripristinare i fondi all'Unrwa. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo contrattacca e lancia droni contro due basi in Israele. Iran, Raissi minaccia: "Un attacco su suolo iraniano cambierebbe la situazione"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: oltre 34.180 morti dal 7 ottobre. Ue chiede ai Paesi donatori di ripristinare i fondi all'Unrwa. Libano, Idf: "Uccisi due comandanti di Hezbollah". Il gruppo contrattacca e lancia droni contro due basi in Israele. Iran, Raissi minaccia: "Un attacco su suolo iraniano cambierebbe la situazione"
Esteri / Gaza, caso Hind Rajab: “Uccisi anche i due paramedici inviati a salvarla”
Esteri / Suoni di donne e bambini che piangono e chiedono aiuto: ecco la nuova “tattica” di Israele per far uscire i palestinesi allo scoperto e colpirli con i droni
Esteri / Francia, colpi d'arma da fuoco contro il vincitore di "The Voice 2014": è ferito
Esteri / Gaza, al-Jazeera: "Recuperati 73 corpi da altre tre fosse comuni a Khan Younis". Oic denuncia "crimini contro l'umanità". Borrell: "Israele non attacchi Rafah: provocherebbe 1 milione di morti". Macron chiede a Netanyahu "un cessate il fuoco immediato e duraturo". Erdogan: "Evitare escalation". Usa: "Nessuna sanzione per unità Idf, solo divieto di ricevere aiuti"
Esteri / Raid di Israele su Rafah: ventidue morti tra i quali nove bambini
Esteri / Influenza aviaria, la preoccupazione dell’Oms per la trasmissione tra umani
Esteri / Media: “Hamas valuta l’ipotesi di lasciare il Qatar”. Bombardata in Iraq una base filo-iraniana
Esteri / Israele ha lanciato un attacco contro l’Iran: colpita una base militare a Isfahan. Media: “Teheran non pianifica una ritorsione immediata”. Blinken: "Usa non coinvolti"
Esteri / Germania, arrestate due spie russe che preparavano sabotaggi