Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 16:54
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home

La nuova vita in Spagna del rifugiato sgambettato da una cronista ungherese

Immagine di copertina

Osama Abdul Mohsen era diventato noto quando, a settembre 2015, era stato fatto cadere a terra da una reporter. Ora fa l'allenatore di calcio in Spagna

L’immagine di quello sgambetto ha fatto il giro del mondo:
era il settembre 2015 quando il profugo siriano Osama Abdul Mohsen, mentre correva
tenendo in braccio suo figlio Zaid, veniva fatto cadere a terra dalla reporter
ungherese Petra László, suscitando l’indignazione di moltissime persone.

S&D

Mohsen era uno dei tantissimi profughi che, al confine tra
Serbia e Ungheria, stavano correndo per entrare nel paese ed evitare di essere
trattenuti dalla polizia, e un video diventato virale aveva mostrato l’accoglienza
tutt’altro che calorosa della giornalista della rete ungherese N1TV, poi
licenziata.

Questo il video di quel momento:

 

L’uomo, dopo l’eco mediatica che aveva avuto la sua storia,
era stato rintracciato e si era scoperto che in Siria svolgeva la professione
di allenatore di calcio, e dopo questa rivelazione Angel Galan
,
presidente della scuola di allenatori spagnola CENAFE, lo aveva invitato a
Madrid con la promessa di un alloggio e di una squadra locale da allenare.

Sono passati ormai diversi mesi, e Mohsen vive ancora a
Getafe, periferia di Madrid, con suo figlio Zaid, 7 anni, e l’altro figlio
Mohammed, di 17. Sua moglie e altri due bambini sono invece ancora a Mersin,
Turchia meridionale, e Mohsen spera che presto possano raggiungerlo.

La sua vita e quella dei suoi figli, dopo quello sgambetto,
ha avuto risvolti totalmente inaspettati, come quando il piccolo Zaid ha avuto
modo di camminare al fianco di Cristiano Ronaldo del Real Madrid allo stadio Santiago
Bernabeu.

Anche senza questi momenti fuori dalla norma, Mohsen si
sente riconoscente del fatto che il calcio lo abbia aiutato a trovare lavoro in
un paese dove la disoccupazione è ancora superiore al 20 per cento, e continua
ogni giorno ad allenare con piacere e gratitudine la squadra di dilettanti che
gli è stata affidata.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Ti potrebbe interessare
Esteri / Houthi: i ribelli del Mar Rosso che combattono Israele
Esteri / Accordi di Abramo: anatomia di un fallimento geopolitico
Esteri / L’Iran è un Paese spaccato a metà
Esteri / Le elezioni Usa saranno un bivio tra guerra e pace
Cultura / Stranieri ovunque: il viaggio di TPI nella 60esima Biennale Internazionale d’Arte di Venezia
Esteri / La nuova mappa delle alleanze in Medio Oriente
Esteri / Tra Netanyahu e Biden ne resterà soltanto uno: ecco perché “Bibi” disobbedisce a Joe
Esteri / Perché nessuno ha fermato Netanyahu?
Esteri / Il doppio standard è un male anche per Israele
Esteri / Iran contro Israele: dopo gli attacchi di aprile il Medio Oriente non è più lo stesso