Il fotografo che per quattro anni non ha buttato la sua spazzatura
Per attirare l'attenzione sulla quantità di rifiuti che produciamo, il fotografo Antoine Repessé ha smesso di gettare la sua immondizia riciclabile per poi fotografarla
Nel 2011 il fotografo francese Antoine Repessé ha deciso di lanciarsi in un nuovo progetto che avrebbe cambiato la sua vita nei quattro anni successivi: da quel momento in poi, infatti, l’artista ha smesso di gettare la sua spazzatura riciclabile, e ha invece iniziato a raccoglierla nel suo appartamento.
In un primo momento, la spazzatura copriva solo il pavimento, ma ben presto le pile sono cresciute fino a riempire ogni spazio della casa: nel giro di quattro anni, Repessé aveva raccolto circa 70 metri cubi di spazzatura, che ha utilizzato come scenografia per la sua serie di foto # 365 Unpacked. Alcuni numeri? 1.600 bottiglie di latte, 4.800 rotoli di carta igienica, 800 chili di giornali, solo per dirne alcuni.
Repessé dice di aver voluto attirare l’attenzione del pubblico sulla quantità di rifiuti che ogni consumatore produce, cercando di affrontare il problema della sostenibilità nella gestione dei rifiuti.
“Ho voluto dare una dimensione estetica al mio lavoro”, spiega l’autore: “La scelta di smistare la spazzatura a seconda dei materiali dà un effetto grafico. Ho cercato di produrre un quadro perfetto che evocasse qualcosa di inquietante”.
“Mi interessava vedere come un oggetto può perdere la sua singolarità quando diventa parte di qualcosa di enorme. Sentiamo spesso cifre sulla quantità di rifiuti che produciamo, ma penso che una foto possa essere più potente di una tonnellata di parole”, ha dichiarato Repessé.
Il progetto # 365Unpacked si è classificato al terzo posto nella categoria Campagne Professionali ai Sony World Photography Awards 2016.
Questo un video in cui viene spiegata la realizzazione del progetto: