I fantasmi di Portopalo, la prima grande tragedia del Mediterraneo
Pippo Zarrella è andato sulla spiaggia di Portopalo, in provincia di Siracusa, dove vent'anni fa si verificò il primo grande naufragio del Mediterraneo
Portopalo di Capo Passero è un comune a pochi chilometri da Pachino, in Sicilia, che in linea d’aria è più a sud di Tunisi.
Nella notte tra il 25 e il 26 dicembre del 1996 nel mare a largo di quel comune morirono 283 persone, che tentavano di approdare in Europa alla ricerca di un futuro. Si tratta della prima grande strage di immigrati registrata dal secondo dopoguerra avvenuta fra le acque del Mediterraneo.
Nonostante i superstiti avessero all’epoca raccontato alle autorità del naufragio, nessuno gli aveva creduto, perché non era stato trovato alcun relitto né alcun corpo, almeno fino al 2001, quando il barcone fu ritrovato insieme ai cadaveri.
Nelle serate di lunedì 20 e martedì 21 febbraio andrà in onda su RaiUno la fiction con protagonista Beppe Fiorello dal titolo I fantasmi di Portopalo, che racconta quella tragica storia a partire dall’omonimo libro del giornalista Giovanni Maria Bellu pubblicato nel 2004.
L’attore protagonista, parlando della miniserie, ha ricordato i silenzi dei pescatori locali che avevano circondato all’epoca quell’evento: “Qui per lungo tempo, per sopravvivere, perché con un’inchiesta le autorità avrebbero chiuso la zona di pesca, scelsero di non parlare, di non raccontare cosa succedeva quando tiravano su le reti”.
Il blogger Pippo Zarrella ha voluto condividere con TPI la sua visita in quei luoghi, che oggi vedono ospitati sulla spiaggia i relitti che nel tempo si sono accumulati, tragedia dopo tragedia. Nelle immagini della gallery la spiaggia di Portopalo, e qui il suo racconto:
Lì, sulle spiagge affollate dai bagnanti, c’è una targa che ricorda quei corpi senza vita ancora sepolti a pochi chilometri dalla costa siciliana. A distanza di oltre venti anni nulla è cambiato, anzi.
A un pescatore chiedo del pesce spada: senza alcun problema mi dice che pesci spada del Canale di Sicilia lui non ne acquista più al mercato all’ingrosso del pesce, perché la gente non ne vuole. “Colpa” degli uomini, donne e bambini senza nome che il Mare Magnum quotidianamente inghiotte.
Nel porto del paese di Portopalo di Capo Passero un’intera zona è riservata ai cadaveri delle carrette del mare. Ad oggi una dozzina di queste barche sono in attesa di distruzione. C’è un cane che dorme. Una scatoletta di pollo in scatola aperta e un giubbotto salvagente logoro. Un cuscino. La speranza stipata tra i chiodi arrugginiti e il legno marcio.
E poi il silenzio riempito dalle onde leggere di un mare tranquillo.
(Pippo Zarrella è autore del blog Pippo Zarrella Zoo)
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