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Home » Esteri

Draghi contro Big Pharma: “Cittadini europei ingannati delle case farmaceutiche”

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Il premier italiano Mario Draghi. Credit: ANSA

La campagna vaccinale nei Paesi dell’Ue stenta a decollare e il premier italiano Mario Draghi interviene in videoconferenza al Consiglio europeo puntando il dito forte contro Big Pharma: “I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche, penso soprattutto ad AstraZeneca”, attacca.

Il riferimento è alle ripetute inadempienze da parte dei produttori del vaccino contro il Covid-19, con la compagnia anglo-svedese in particolare che – secondo fonti Ue – ha consegnato finora alla Commissione europea solo un quarto  delle dosi pattuite. Draghi nel suo intervento davanti agli altri leader dell’Unione, oggi giovedì 25 marzo, ha sostenuto la “necessità di non restare inermi di fronte agli impegni non onorati da alcune case farmaceutiche”.

Tema strettamente connesso a quello dei ritardi e degli impegni mancati da parte di Big Pharma è quello dell’export di vaccino dall’Ue. Bruxelles ha deciso di inasprire il regolamento sulle esportazioni, consentendole solo verso Paesi che versino in stato di bisogno oppure applicando il principio della reciprocità e proporzionalità.

Durante il Consiglio europeo Draghi ha ripercorso la vicenda delle 29 milioni di dosi di vaccino AstraZeneca ritrovate ieri nello stabilimento di Anagni, in Lazio, e ha chiesto alla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, se ritenga giusto che le fiale prodotte negli stabilimenti della casa farmaceutica in Belgio e Olanda restino destinate all’Unione europea, in tutto o in parte. Al premier italiano la leader dell’esecutivo comunitario ha risposto rassicurandolo sul fatto che le dosi prodotte in Ue saranno destinate alla Ue.

Leggi anche: 1. Cosa sappiamo per certo (e cosa ancora non sappiamo) sul vaccino AstraZeneca / 2. Vaccini: l’Europa disarmata deve contare sullo zio d’America, come dopo il 1945 / 3. Non sono i governi che comprano i vaccini, ma i vaccini che comprano i governi (di Luca Telese)

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