Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 08:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Trump ritira ufficialmente gli Usa dal Trattato sulle armi nucleari

Immagine di copertina

L'abbandono del Trattato era stato già preannunciato dal presidente americano Donald Trump ad ottobre

Il primo febbraio 2019 il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha ufficializzato l’abbandono degli Stati Uniti del Trattato sul nucleare con la Russia: l’uscita dall’Inf sarà effettiva a partire dal 2 febbraio.

“Le violazioni della Russia mettono a rischio le vite di milioni di europei e americani”, ha spiegato Pompeo. “Dobbiamo reagire a questa minaccia”.

L’abbandono del Trattato era stato già preannunciato dal presidente americano Donald Trump ad ottobre: il presidente aveva accusato più volte la Russia di aver violato gli accordi.

Leggi anche: Perché la fine del Trattato sulle armi nucleari a medio raggio è un pericolo per l’Ue e per l’Italia

Dopo le minacce dell’inquilino della Casa Bianca erano stati avviati dei colloqui tra i funzionari russi e americani, ma i tentativi di salvare lo storico accordo non hanno dato i risultati sperati. Gli Usa in realtà puntavano ad un nuovo trattato che coinvolgesse anche la Cina.

Cos’è l’Inf – Firmato nel 1987 dal presidente statunitense Ronald Reagan e dal sovietico Mikhail Gorbaciov, il Trattato è stato fondamentale nella politica di distensione della Guerra fredda: ha messo fine alla creazione dei missili a medio raggio e ha predisposto  l’eliminazione sotto stretto controllo delle parti di quelli già esistenti.

I maggiori beneficiari dell’Accordo furono i paesi europei. Trattandosi di missili a medio raggio, con una gittata compresa tra i 500 e i 5500 chilometri, gli Usa si servivano delle basi militari presenti in Belgio, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi e Italia per minacciare il territorio sovietico.

L’Urss a sua volta aveva puntato il suo arsenale contro le basi statunitensi in Europa, non potendo colpire direttamente il suolo statunitense, e mettendo quindi a rischio la sicurezza dei cittadini europei.

Per evitare che il continente europeo diventasse teatro di una guerra per procura tra le due superpotenze, la Nato decise di adottare la “doppia decisione”: dispiegò nuovi missili in alcuni paesi Ue, tra cui l’Italia, e nel 1979 avviò i negoziati tra Usa e Urss per il controllo e la limitazione degli armamenti.

L’operazione, conclusasi con la distruzione dei missili a medio raggio, fu un successo diplomatico e soprattutto un sollievo per gli europei , italiani in primis.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”
Esteri / Sudan: cronistoria di una guerra dimenticata
Esteri / Il piano di Trump è l’unica via possibile per la pace in Ucraina (di F. Bascone)
Esteri / Altro che trappola del debito: dalla Silicon Valley ai porti di mezzo mondo, ecco l’impero segreto dei prestiti della Cina
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale