Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Usa: 2 afroamericani, tra cui una 16enne, sono stati uccisi dalla polizia durante verdetto Floyd

Immagine di copertina

Proprio mentre a Minneapolis veniva pronunciato lo storico verdetto di colpevolezza per l’ex-poliziotto Derek Chauvin nel processo per l’omicidio di George Floyd, negli Stati Uniti due afroamericani – una in Ohio e uno in North Carolina – venivano uccisi dalla polizia. Notizie che purtroppo oscurano un risultato importante come quello raggiunto ieri.

Mercoledì 21 aprile, processo contro Derek Chauvin, il poliziotto accusato di aver ucciso George Floyd il 26 maggio 2020 a Minneapolis, si è concluso con una condanna per tutti i capi d’imputazione (omicidio di secondo grado, omicidio di terzo grado, omicidio preterintenzionale) e il rischio di carcere fino a 40 anni. La sentenza verrà letta entro otto settimane e fino ad allora Chauvin rimarrà in custodia. Mesi e mesi di proteste in tutto il mondo hanno fatto sì che la giustizia prevalesse.

Nelle stesse ore, un agente di polizia dell’Ohio ha ucciso a colpi di arma da fuoco un’adolescente afroamericana, Makiyah Bryant di 16 anni. Secondo quanto riferisce la Bbs, la sparatoria sarebbe avvenuta nella capitale dello stato Columbus intorno alle 16.45 di ieri, ora locale. Dai primi dettagli riportati dal quotidiano Columbus Dispatch, gli agenti avrebbero risposto a un tentativo di accoltellamento. Accanto al cadavere della ragazza sarebbe stata infatti ritrovata una lama dal manico nero, simile a un coltello da cucina.

Secondo il Columbus Dispatch, la polizia coinvolta nella sparatoria avrebbe risposto a una chiamata di emergenza per un tentativo di rapina da parte di una giovane sospetta. L’Ohio Bureau of Criminal Investigation (BCI) ha aperto un’indagine sul caso. “Condivideremo le informazioni che potremo non appena saranno disponibili”, ha scritto il sindaco di Columbus Andrew Ginther  sui social. “Chiedo ai residenti di rimanere calmi e di consentire agli investigatori di esaminare i fatti”.

A distanza di 24 ore invece, Andrew Brown, 40 anni, padre di dieci figli, è stato ucciso dagli agenti che dovevano perquisire la sua abitazione a Elizabeth City, in North Carolina. I poliziotti hanno aperto il fuoco contro l’afroamericano mentre, secondo testimoni, si allontanava a bordo della sua auto. È accaduto alle 8.30 di questa mattina ora locale.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”