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Ucraina, Zelensky: “Servono missili a lungo raggio per fermare il terrore russo”

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Nuovo appello di Zelensky. L’Ucraina ha bisogno di missili a lunga gittata per fermare il “terrore russo”. Lo ha ribadito il presidente ucraino sottolineando che i missili Himars attualmente utilizzati da Kiev hanno una gittata di 80 chilometri e non possono raggiungere molte delle aree occupate dai russi.

Secondo Kiev, occorrono missili a lungo raggio per impedire ai russi di posizionare i loro lanciamissili lontano dalla linea del fronte e distruggere le città ucraine. “Non dovrebbero esserci tabù nella fornitura di armi all’Ucraina – dice Zelensky – per proteggersi dall’aggressione russa. Faremo tutto il possibile per garantire che i nostri partner aprano a questa fornitura vitale, compresa la consegna di missili Atacms, che hanno una gittata di 300 chilometri, e altre armi simili”.

Intanto secondo il ministero della Difesa britannico, la decisione di Mosca di introdurre l’addestramento militare di base nel curriculum della scuola secondaria “sottolinea l’atmosfera sempre più militarizzata della Russia in tempo di guerra, oltre ad essere una (probabilmente voluta) evocazione dell’Unione Sovietica: una formazione simile era obbligatoria nelle scuole fino al 1993”.

Nel rapporto si legge che il corso – denominato ‘Nozioni di base sulla sicurezza della vita’ – verrà introdotto dal primo settembre prossimo: includerà l’addestramento con mitragliatori della serie AK e bombe a mano, oltre ad esercitazioni militari e all’uso di equipaggiamento per la protezione personale. Già lo scorso dicembre il ministero della Scienza aveva annunciato un programma di addestramento militare per gli studenti universitari.

“Parlerò di nuovo con Putin al telefono, perché è necessario parlarci. Spetta a Putin ritirare le truppe dall’Ucraina e fermare questa terribile guerra insensata che è già costata centinaia di migliaia di vite umane”, ha detto il cancelliere tedesco Scholz sottolineando che finché la Russia continuerà la guerra con l’attuale livello di aggressività la situazione non cambierà.

Il cancelliere ha poi ricordato che le passate conversazioni telefoniche con Putin “non sono state di tono scortese”, sottolineando però che il leader russo ha ripetutamente chiarito di voler “annettere con la forza parti del suo Paese vicino”, il che è “inaccettabile”. “Finora non ci sono in programma delle conversazioni concordate. Putin è stato e rimane aperto ai contatti”, ha assicurato il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dopo le parole di Scholz.

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