Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

“Iodio-mania”: raddoppia il prezzo delle compresse. Su Google le ricerche aumentano del 1.150%

Immagine di copertina

Lo spettro del nucleare agitato dal presidente russo Vladimir Putin e gli incidenti alla centrale ucraina di Zaporizhzhia – ora sotto il controllo russo – e di Chernobyl hanno fatto aumentare la domanda di pillole di iodio in Europa. Le compresse infatti agiscono saturando la tiroide di iodio “buono” e impediscono che si accumuli nella ghiandola quello radioattivo, in grado di provocare tumori, in caso di contaminazione nucleare. Una sostanza diffusa e utilizzata nei Paesi del nord Europa che ospitano centrali nucleari, dalla Francia alla Svezia, dove già da una settimana ormai è corsa ad accaparrarsi le pillole. 

E insieme alla domanda, però, cresce anche il prezzo: secondo il sito di monitoraggio dei prezzi camelcamelcamel, una confezione di 180 pillole costa quasi 70 dollari su Amazon, rispetto ai 30 dollari inizio anno anno. Secondo Bloomberg in Norvegia sono state vendute 900mila confezioni in una sola settimana, mentre negli Stati Uniti le ricerche su Google sull’utilizzo delle pastiche di iodio contro le radiazioni nucleari sono salite del 1.150 per cento in pochi giorni.

Ma se in Norvegia, anche prima dell’invasione dell’Ucraina, l’Autorità per le radiazioni e la sicurezza nucleare raccomandava a tutti i minori di 40 anni di conservare compresse di iodio a casa, perché i sottomarini a propulsione nucleare viaggiano spesso lungo la costa norvegese, in Italia le autorità farmaceutiche invitano alla calma. La Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (Fofi) ha infatti precisato che al momento non vi è nessun allarme che giustifichi la richiesta di compresse di iodio, da assumere per prevenire o per arginare eventuali danni provocati da emissioni radioattive.

La iodoprofilassi è comunque contenuta nel Piano nazionale delle misure protettive contro le emergenze radiologiche, che raccomanda l’organizzazione di un “un sistema di stoccaggio finalizzato alla distribuzione rapida in emergenza”.  L’Italia ha così avviato una verifica sulle scorte di iodio presenti nelle farmacie.

“Nessuna psicosi ingiustificata, nessuna corsa in farmacia, non c’è davvero motivo di fare incetta di compresse di iodio (che peraltro non ha senso prendere in via preventiva e mai senza controllo medico) né pensare a rifugi blindati. Viste le distanze con l’Ucraina, per noi il parametro di riferimento resta Chernobyl. Nel senso che un eventuale incidente potrebbe avere in Italia le stesse ricadute dell’86, quindi non dirette sulle persone ma sul territorio”, ha detto a Repubblica Maurizio Pernice, direttore dell’Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare, commentando il Piano nazionale per il nucleare aggiornato dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio.

Questo prevede diversi livelli di allerta a seconda della distanza dall’incidente, che può variare dai mille ai 200 chilometri di distanza. La iodioprofilassi scatterebbe in questo ultimo caso, e cioè a distanza molto ravvicinata da un eventuale incidente.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”