Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:35
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Terremoto in Turchia e Siria, superata quota 17mila vittime. Si cerca ancora l’italiano Angelo Zen

Immagine di copertina

Si avvicina sempre più alle drammatiche stime dell’Oms il bilancio ufficiale dei morti causati dal terremoto che il 6 febbraio ha sconvolto Turchia e Siria: gli esperti temono si possa arrivare a 20mila decessi, al momento – secondo le autorità governative e sanitarie – il totale è di oltre 19mila vittime confermate.

In Turchia secondo Ankara ci sono 16.546 morti, mentre in Siria le vittime sono 1.262 nelle parti di paese controllate dal regime di Bashar al Assad e almeno 1.900 nei territori a nord-ovest del paese, occupati dai ribelli.

L’agenzia per le emergenze e i disastri di Ankara (Afad) informa anche sull’ammontare dei feriti, che al momento sono 62.914. Il numero di vittime da seppellire è talmente alto che il sindaco di Gaziantep, Fatma Sahin, ha lanciato un appello affinché più predicatori musulmani si facciano avanti per aiutare con i funerali nei cimiteri.

Nel Paese il presidente Recep Tayyp Erdogan è sotto attacco per i ritardi nei soccorsi: “Inizialmente ci sono stati problemi negli aeroporti e sulle strade – ammette l’autocrate – ma oggi le cose stanno diventando più facili e domani sarà ancora più facile”.

Per quanto riguarda la Siria, invece, circa 300mila cittadini sono stati costretti a lasciare le loro case. Il numero, riporta il Guardian, è riferito solo alle parti della Siria sotto il controllo del governo, non a quelle controllate da altre fazioni militari nel nord-ovest del Paese, che è più vicino all’epicentro del terremoto.

Intanto si continua a cercare Angelo Zen, il 60enne veneto del quale si sono perse le tracce dalla notte del terremoto. Si trovava in Anatolia per lavoro, a Kahramanmaras, alloggiava in un hotel crollato in seguito al sisma. “Doveva contattare un suo socio turco il giorno dopo”, ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, che segue da vicino la vicenda.

“Quindi il suo socio turco sapeva che era arrivato – ha spiegato il vicepremier in quota Forza Italia – ma non aveva avuto notizie perché si sarebbero dovuti vedere la mattina dopo la scossa. Non abbiamo altre notizie”.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Ti potrebbe interessare
Esteri / Reportage TPI – Il prezzo del sangue: così i tagli di Trump mettono a rischio la lotta all’HIV in Uganda
Esteri / Make Antitrust Great Again? Tutte le crepe nel movimento trumpiano tra lobbisti e falchi dei monopoli
Esteri / L’età della grande paralisi globale: ecco perché nessuno può sfidare il duopolio di Usa e Cina
Esteri / Oms: “Oltre 1.000 persone sono morte a Gaza in attesa di un’evacuazione medica dal luglio 2024”
Esteri / L’indiscrezione: “Grecia, Israele e Cipro valutano una forza militare congiunta nel Mediterraneo”
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Piogge torrenziali, raid aerei e aiuti in ritardo: la tregua con Israele regge ma a Gaza si continua a morire
Esteri / Il discorso di Trump agli Usa: “Ho ereditato un disastro ma ora l’America è tornata”
Esteri / Iran, condannato a morte per “corruzione sulla Terra”: ora il pugile Mohammad Javad Vafaei Sani rischia l’esecuzione
Esteri / Putin minaccia: “La Russia raggiungerà tutti gli obiettivi in Ucraina. Con la diplomazia o con la forza”