Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:05
Pirelli Summer Promo
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Gli Stati Uniti tagliano 285 milioni di dollari alle Nazioni Unite come ritorsione per voto su Gerusalemme

Immagine di copertina
Nikki Haley. credit: AFP

Dopo essere stati duramente sconfitti all'Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla questione di Gerusalemme capitale d'Israele, gli Stati Uniti stanno mettendo in atto le minacce rese esplicite prima del voto

Gli Stati Uniti hanno reso noto di avere negoziato un taglio di circa 285 milioni di dollari per il biennio 2018-2019 al bilancio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite.

S&D

Questa notizia puoi leggerla direttamente sul tuo Messenger di Facebook. Ecco come

Dopo essere stati duramente sconfitti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite sulla questione di Gerusalemme capitale d’Israele, gli Stati Uniti stanno mettendo in atto le minacce rese esplicite prima del voto.

L’annuncio della missione statunitense al Palazzo di Vetro non specifica quale sia ora l’ammontare del budget o quale effetto questo taglio avrà sul contributo Usa alle Nazioni Unite.

L’ambasciatrice di Washington all’Onu, Nikki Haley, ha detto che “l’inefficienza e la spesa eccessiva” dell’organizzazione sono “note”, e che lei non lascerà “che si approfitti della generosità del popolo americano”.

La diplomatica si è detta soddisfatta del risultato del negoziato, ma ha spiegato che continuerà “a cercare modi per aumentare l’efficienza dell’Onu, e al tempo stesso proteggere i nostri interessi”.

Alla vigilia del voto in Assemblea generale dell’Onu sulla mozione contro la decisione degli Stati Uniti di riconoscere Gerusalemme capitale di Israele, la Haley aveva anche minacciato non meglio precisate ritorsioni contro i paesi che avessero votato contro gli Usa.

“All’Onu ci chiedono sempre di fare e donare di più. Quindi, quando prendiamo una decisione, su volontà del popolo americano, su dove collocare la nostra ambasciata, non ci aspettiamo di essere presi di mira da quelli che abbiamo aiutato. Giovedì ci sarà un voto che critica la nostra scelta. Gli Stati Uniti segneranno i nomi di chi voterà la mozione”, annunciava via Twitter l’ambasciatrice statunitense.

Il 21 dicembre l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato in larga maggioranza a favore della risoluzione, non vincolante ma dall’enorme peso politico, che rifiuta la decisione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, di riconoscere Gerusalemme come capitale d’Israele.

Solo nove paesi hanno espresso voto contrario alla risoluzione: oltre naturalmente a Stati Uniti e Israele, vi sono Guatemala, Honduras, Repubblica di Palau, Isole Marshall, Nauru, Stati federati della Micronesia e Togo.

Leggi anche: Perché questi sette paesi hanno votato con Usa e Israele per Gerusalemme capitale

Ti potrebbe interessare
Esteri / Bambino di 4 anni trovato morto nella lavatrice: “Disturbava i genitori”
Esteri / Trump: “Il giudice mi toglie libertà di parola, trucca il voto”
Esteri / Morto Paul Auster: le cause della morte dello scrittore
Ti potrebbe interessare
Esteri / Bambino di 4 anni trovato morto nella lavatrice: “Disturbava i genitori”
Esteri / Trump: “Il giudice mi toglie libertà di parola, trucca il voto”
Esteri / Morto Paul Auster: le cause della morte dello scrittore
Esteri / Morto Paul Auster: il grande scrittore americano aveva 77 anni
Esteri / L’Onu: “L’operazione a Rafah sarebbe una tragedia indicibile”. Iran: "Aumentare la pressione sui sionisti"
Esteri / Indonesia, erutta il vulcano Ruang: evacuate 12mila persone
Esteri / Londra, accoltellate diverse persone nella metropolitana: un morto e quattro feriti. Fermato un uomo
Esteri / Netanyahu: “Entreremo a Rafah con o senza accordo”. Decisive le prossime 72 ore
Esteri / Una delegazione di Hamas in Egitto per discutere la tregua. Blinken a Riad per promuovere il cessate il fuoco
Esteri / Peggiorano le condizioni di Re Carlo: “Sta molto male, ci si prepara al peggio”