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Home » Esteri

Stati Uniti e Corea del Sud installeranno un sistema di difesa missilistico contro la Corea del Nord

Immagine di copertina

La Cina, che si è fortemente opposta al piano, ha presentato una protesta formale agli Stati Uniti e alla Corea del Sud.

Gli Stati Uniti e la Corea del Sud hanno deciso di implementare un sistema di difesa missilistico in risposta a eventuali minacce da parte della Corea del Nord, con l’installazione del Terminal High Altitude Area Defense (Thaad).

Non è chiaro esattamente dove verrà collocata e chi avrà il controllo finale del sistema.

La Cina, che si è fortemente opposta al piano, ha presentato una protesta formale agli Stati Uniti e alla Corea del Sud.

Il ministero degli Esteri cinese ha detto infatti che il sistema di difesa danneggerà la pace e la stabilità nella regione, nonostante la sua capacità di individuare e abbattere missili nordcoreani. 

“La Cina esprime forte insoddisfazione e decisa opposizione a questo piano”, ha detto in una dichiarazione. Il sistema è capace di abbattere missili balistici a breve e medio raggio nella fase terminale del loro volo. Il Thaad Utilizza la tecnologia hit-to-kill, sfruttando l’energia cinetica che distrugge la testata in entrata, in un raggio di 200 chilometri e che può raggiungere un’altezza di 150 chilometri. 

Gli Stati Uniti hanno già schierato il sistema sull’isola di Guam e alle Hawaii come misura contro potenziali attacchi dalla Corea del Nord. Ecco come funziona: 

1. Il nemico lancia un missile

2. Il sistema radar Thaad rileva il lancio, che viene trasmesso al sistema di comando e controllo

3. Il sistema di comando e il controllo Thaad istruisce il lancio di un missile intercettore

4. Il missile intercettore è sparato contro il corpo nemico

5. Il corpo nemico è distrutto nella fase terminale di volo

I veicoli di lancio possono contenere fino a otto missili intercettori.

Credit: BBC

Pechino teme che i radar del sistema possano arrivare in territorio cinese. La Cina, il più vicino alleato della Corea del Nord, ha sostenuto le più recenti sanzioni delle Nazioni Unite dopo i test nucleari e missilistici della Corea del Nord.

L’annuncio arriva all’indomani dell’imposizione di nuove sanzioni da parte degli Stati Uniti nei confronti del leader nordcoreano Kim Jong Un, accusato di essere personalmente responsabile, insieme ad altri alti funzionari, di violazioni di diritti umani. 

Pyongyang ha avvertito che chiuderà tutti i canali diplomatici con gli Stati Uniti a meno che la lista nera degli alti funzionari non sarà revocata.

Si stima che tra gli 80.000 e i 120.000 cittadini siano detenuti in Corea del Nord, nei campi di prigionia dove la tortura, le aggressioni sessuali e le esecuzioni extragiudiziali sono di routine.

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