Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 04:23
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Siria, i ribelli annunciano un cessate il fuoco in Ghouta est

Immagine di copertina
Credit: Afp

L'accordo, mediato dalle Nazioni Unite, dovrebbe favorire i negoziati con la Russia, alleata del governo di Assad

Uno dei restanti gruppi ribelli siriani, Faylaq al-Rahman, ha annunciato nella serata del 22 marzo 2018 di aver concordato un cessate il fuoco nell’enclave del Ghouta orientale, alla periferia est di Damasco. La tregua è entrata in vigore alle 22.00 ora locale del 22 marzo 2018.

Il gruppo ha sottolineato che la mossa potrebbe favorire i negoziati con la Russia, alleata del governo siriano guidato dal presidente Bashar al-Assad. Secondo il portavoce del gruppo, Wael Olwane, tramite la mediazione le Nazioni Unite, “è stato trovato un accordo per un cessate il fuoco”.

La tregua dovrebbe consentire lo svolgimento di “una sessione negoziale finale” tra una delegazione locale e la Russia, “per trovare una soluzione agli scontri, garantire la sicurezza dei civili e la fine delle loro sofferenze e garantire la cessazione di questa guerra e questi bombardamenti”.

La notizia non è stata commentata da parte dei militari russi, del governo siriano o delle Nazioni Unite.

La Ghouta orientale dal 18 febbraio 2018 è bersaglio della potente offensiva delle forze fedeli ad Assad, che hanno ucciso finora quasi 1.500 civili, tra cui oltre 300 bambini.

Il regime siriano controlla ormai l’80 per cento della Ghouta.

Il 22 marzo 2018 i primi ribelli siriani sconfitti e le loro famiglie hanno iniziato a lasciare il 22 marzo 2018 l’enclave, nell’ambito di un accordo raggiunto tra gli insorti e il governo di Damasco.
Circa 1.500 combattenti della fazione di Ahrar al-Sham, oltre 6mila civili si sono trasferiti dal sobborgo di Harasta alla provincia settentrionale di Idlib, controllata dai ribelli.

La scorsa settimana il governo siriano e la Russia, suo alleato, da una parte, e gli insorti, dall’altra, hanno concordato grazie alla mediazione delle Nazioni Unite di consentire una massiccia evacuazione di civili dall’enclave.

In pochi giorni oltre 70mila persone sono fuggite dai territori ancora controllati dai ribelli.

Secondo il ministero russo della Difesa, le proporzioni dell’evacuazione sono maggiori: solo ieri, 19 marzo 2018, Mosca ha calcolato oltre 80mila persone che hanno lasciato la zona sotto assedio.

Quattromila civili sono fuggiti soltanto dalla sacca di resistenza a sud della Ghouta orientale, controllata dal gruppo armato Faylaq al-Rahman.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”