Regno Unito, ex spia russa è stata avvelenata con gas nervino
Sergej Skripal è stato trovato in stato di incoscienza in un centro commerciale a Salisbury: nel 2006 era stato condannato da Mosca per aver passato informazioni riservate agli inglesi
Il caso del presunto avvelenamento di una ex spia russa a Salisbury, nel sud dell’Inghiliterra, sta mettendo in crisi le relazioni tra Mosca e il Regno Unito.
Domenica 4 marzo 2018 Sergej Skripal, 66 anni, ex colonnello dell’intelligence militare russa, e la figlia Yulia, 33 anni, sono stati trovati privi di coscienza in un centro commerciale a Salisbury, nella contea inglese di Wiltshire, dove vivono da alcuni anni.
I due sono stati esposti a una sostanza velenosa, molto probabilmente un agente nervino.
Il 7 marzo, il vice commissario Mark Rowley, capo della polizia antiterrorismo britannica, ha dichiarato che un ufficiale di polizia che per primo è accorso sulla scena è stato ricoverato in gravi condizioni in ospedale.
“Questo fatto molto grave riguarda un’ipotesi di tentato omicidio attraverso la somministrazione di un agente nervino”, ha detto Rowley.
“Avendo stabilito che un agente nervino è la causa dei sintomi, posso anche confermare che crediamo che le due persone che si sono ammalate siano state specificamente prese di mira”.
Rowley ha anche affermato che non ci sono prove di un rischio per la salute pubblica.
Sergej Skripal nel 2006 era stato condannato a 13 anni di carcere dalla Russia per aver passato al servizio segreto di intelligence del Regno Unito, in cambio di 100mila sterline, le identità degli agenti segreti russi che lavoravano sotto copertura in Europa.
Nel luglio 2010 fu uno dei quattro detenuti rilasciati da Mosca in cambio di dieci spie russe arrestate dall’FBI, nell’ambito di uno scambio.
Skripal aveva ricevuto la grazia dall’allora presidente Dmitry Medvedev, oggi primo ministro, ed era subito volato nel Regno Unito, dove aveva ottenuto asilo politico.
All’indomani del suo improvviso malore la Russia ha negato qualsiasi coinvolgimento. Mosca insiste nel dire che non ha “informazioni” su ciò che potrebbe aver portato all’incidente, ma si dice pronta a cooperare nelle indagini della polizia se richiesto.
Il segretario di Stato del Regno Unito, Boris Johnson, ha dichiarato che il Regno Unito risponderà “in modo duro” a qualsiasi prova del coinvolgimento russo.
Johnson ha anche descritto la Russia come “una forza malvagia e dirompente” e ha ipotizzato un eventuale boicottaggio da parte della nazionale inglese in occasione dei Mondiali di calcio che si terranno dal 14 giugno al 15 luglio in Russia.
“Sarebbe difficile procedere normalmente con la partecipazione dell’Inghilterra ai Mondiali di calcio se emergessero nuovi comportamenti ostili da parte di Mosca e in particolare prove di un coinvolgimento dello Stato russo nel presunto avvelenamento di Serghei Skripal”, ha detto il segretario di Stato del Regno Unito.
Il primo ministro britannico, Theresa May, e altri alti ministri sono stati informati dell’indagine durante una riunione del consiglio di sicurezza nazionale del governo.
Il portavoce di May ha detto che il premier e i ministri “sono stati aggiornati sull’indagine in corso a Salisbury, che ora è guidata dalla polizia antiterrorismo”.
“L’indagine in corso – ha aggiunto il portavoce del premier -, ed è importante non pre-giudicare i fatti e lasciare che la polizia vada avanti con il suo lavoro”.
Poco prima di essere ritrovati in stato di incoscienza Sergej Skripal e la figlia erano stati visti camminare in un vicolo che portava verso un ristorante.
Un testimone oculare ha raccontato di averli poi visti seduti su una panchina: lei sembrava svenuta, mentre lui stava facendo “strani movimenti con la mano, guardando il cielo”.
I parenti di Sergej Skripal hanno detto alla sezione russa della BBC che l’ex spia riteneva che i servizi speciali di Mosca potessero seguirlo in qualsiasi momento.
La moglie di Skripal, il fratello maggiore e suo figlio sono morti negli ultimi due anni, alcuni in circostanze misteriose, la famiglia crede.
La vicenda ricorda quella di Aleksandr Litvinenko, agente dei servizi segreti russi morto nel 2006 a Londra causa di un avvelenamento da polonio–210 in circostanze poco chiare.