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    Gli Usa contro l’Oms: “Il rapporto sull’origine del Covid sembra scritto insieme alla Cina”

    Di Lara Tomasetta
    Pubblicato il 29 Mar. 2021 alle 18:52

    Gli Stati Uniti “sono seriamente preoccupati sulla metodologia e sul processo” con cui si sta elaborando il rapporto dell’Oms sulle origini del Covid, e una delle preoccupazioni è che il governo cinese “apparentemente abbia aiutato a scriverlo”. Lo ha detto nel corso di una intervista televisiva il segretario di stato americano Antony Blinken.

    Stando alle conclusioni del rapporto, messo a punto dall’Oms dopo la missione in Cina, e sebbene siano ancora molti i punti da chiarire, il team di ricercatori impegnati ha però chiuso all’ipotesi della fuga del virus da un laboratorio di Wuhan, per mesi al centro dei sospetti. Gli esperti, come riporta AP, hanno valutato come probabile la diffusione dai pipistrelli all’uomo e hanno affermato che la diffusione attraverso i prodotti alimentari legati alla “catena del freddo” era possibile ma non probabile.

    Con l’estendersi della pandemia a livello globale, la Cina, infatti, aveva rilevato campioni del virus all’interno di confezioni di alimenti congelati in entrata nel Paese e, in alcuni casi, aveva rintracciato focolai localizzati. Ma il parente più prossimo del virus che causa il Covid-19, è stato sottolineato, è stato trovato nei pipistrelli, che sono noti per trasportare i coronavirus. Tuttavia, il rapporto afferma che “la distanza evolutiva tra il pipistrello ed il virus del Sars-CoV-2 è stimata in diversi decenni, suggerendo un collegamento mancante”. Tanto che, virus simili, sono stati ritrovati anche nei pangolini, oppure ancora nei visoni, che ne risultano così possibili portatori.

    La diffusione del documento è stata più volte rinviata, il che ha sollevato il timore che il governo di Pechino abbia fatto pressioni per arrivare a conclusioni che non gettassero la responsabilità sul gigante asiatico.

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