I Paesi Bassi potrebbero bombardare l’Isis in Siria
Il paese partecipa già ai raid aerei contro il sedicente Stato Islamico in Iraq
Il parlamento dei Paesi Bassi potrebbe approvare l’allargamento dei bombardamenti aerei contro l’Isis al territorio siriano. Infatti, il partito laburista, membro minore del governo di coalizione, ha reso noto martedì 26 gennaio che sosterrà la mozione.
Il portavoce del partito, Michiel Selten, ha dichiarato: “Abbiamo discusso l’argomento oggi e abbiamo deciso di sostenere gli sforzi per intensificare la lotta contro lo Stato islamico. Adesso, sta al governo sottoporre una proposta, noi siamo disponibili”.
I laburisti sono tradizionalmente più circospetti riguardo interventi militari all’estero dei partner di coalizione conservatori. Tuttavia, i Paesi Bassi partecipano già alla campagna aerea guidata dagli Stati Uniti d’America contro il sedicente Stato islamico in Iraq con una squadrone di sei F-16, e stanno soppesando l’idea di allargare le operazioni già da qualche mese. Francia e Regno Unito hanno esteso le proprie campagne aeree contro le postazioni dell’Isis dopo gli attentati di Parigi del 13 novembre, rivendicati dal gruppo islamista.
Nel 2010, il governo dei Paesi Bassi era caduto a causa della controversa partecipazione alla campagna militare contro i Taliban, in Afghanistan. Infatti, gli interventi militari in terra straniera sono un argomento spinoso per la politica olandese dai terribili eventi di Srebrenica, nel 1995. In quell’occasione, i caschi blu olandesi non furono in grado di prevenire quello che è ritenuto un vero e proprio genocidio e che costò la vita a 8 mila bosniaci musulmani per mano delle forze serbo-bosniache.