Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:58
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’oro della Turchia: il business dell’edilizia che ha stravolto l’aspetto del Paese e il suo tessuto

Immagine di copertina

Il libro di Giovanna Loccatelli descrive i grandi progetti realizzati da Erdogan e una società in cui le barriere sociali e architettoniche sono all'ordine del giorno. Postfazione a cura di Alberto Negri

L’oro della Turchia: il business dell’edilizia che ha stravolto l’aspetto del paese e il suo tessuto

Recep Tayyip Erdoğan è l’architetto della yeni Türkiye, la “nuova Turchia”.

Nella sola città di Istanbul, sono stati costruiti progetti a dir poco megalomani. In alcune zone, i grattacieli si sono moltiplicati. I centri commerciali sono diventati il segno distintivo di un nuovo modo di vivere. Le comunità residenziali chiuse hanno accentuato il fenomeno della segregazione spaziale. L’urbanizzazione selvaggia ha scardinato il tessuto sociale di interi quartieri. Uno stravolgimento che ha investito non solo le città ma anche i cittadini: la classe media si è allargata e il divario tra ricchi e poveri è aumentato drammaticamente. Tutto questo è l’oro della Turchia voluto fortemente da Erdoğan e che oggi, complice una forte crisi economica, potrebbe smettere di luccicare.

Il volume della giornalista freelance Giovanna Loccatelli descrive i grandi progetti che sono stati realizzati e quelli ancora in cantiere. Racconta una società, soprattutto nelle grandi città, in cui alte barriere sociali e architettoniche sono all’ordine del giorno. Mette l’accento sulle fragilità di un’intera categoria sociale, i beyaz Türkler. Spiega come la vittoria di Ekrem İmamoğlu sia anche la rivincita dell’ambientalismo contro l’iper-urbanizzazione targata Akp. Risponde, infine, a una domanda: fino a quando durerà l’oro della Turchia di Recep Tayyip Erdoğan?

Giovanna Loccatelli, giornalista freelance, ha collaborato tra gli altri con “The Guardian”, “la Repubblica”, “La Stampa”, “The Post Internazionale”, “Huffington Post Italia”, “Il Fatto Quotidiano”.

Negli ultimi dieci anni ha vissuto prima al Cairo e poi a Istanbul. Ha pubblicato Twitter e le rivoluzioni (Editori Riuniti, 2011), sul ruolo dei social network nella primavera araba, e Diario di una giornalista italiana (Al Arabi, 2015, prima edizione in arabo) sulla sua esperienza lavorativa in Egitto dal 2011 al 2014.

La postfazione del libro è a cura di Alberto Negri.

Leggi anche:
L’ascesa della Russia di Putin non passa solo dalla Siria
Arresti e censura: in Turchia i giornali non possono criticare i raid di Erdogan contro i curdi
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Ti potrebbe interessare
Esteri / Clima, ondata di caldo in Pakistan: 26 milioni di bambini non potranno andare a scuola per una settimana
Esteri / Ilaria Salis è uscita di prigione: è ai domiciliari a Budapest
Esteri / Gaza, la Protezione civile: "26 morti, tra cui 15 minori, in due raid dell'Idf a Gaza City". Almeno 35.800 morti e più di 80mila feriti dal 7 ottobre. L'ospedale di Al-Aqsa sospenderà i servizi per mancanza di carburante. Domani la Corte de L'Aja si pronuncerà sulla richiesta di porre fine all'offensiva a Rafah. Intanto Tel Aviv schiera nuove truppe: "Nessuno ci fermerà". Scambi di colpi tra Israele e Hezbollah al confine con il Libano
Esteri / Usa: la polizia di Los Angeles e la DEA aprono un’indagine sulla morte di Matthew Perry
Esteri / Papa Francesco: “No alle donne diacono e non si possono benedire le unioni omosessuali”
Esteri / Gaza: oltre 35.700 morti e quasi 80mila feriti dal 7 ottobre. Nessun servizio sanitario a Gaza City e nel nord della Striscia. Idf schierano un’altra brigata a Rafah. Norvegia, Spagna e Irlanda riconosceranno lo Stato di Palestina. Israele convoca gli ambasciatori. Critiche dalla Casa bianca. La Francia: "Non è il momento". Netanyahu: "Sarebbe uno Stato terrorista"
Esteri / Migliaia di migranti abbandonati nel deserto con i fondi dell’Ue: una nuova inchiesta svela il coinvolgimento di Bruxelles
Esteri / Turbolenza sul volo Londra-Singapore: un morto e 54 feriti
Esteri / A Gaza oltre 35.600 morti dal 7 ottobre. Qatar: "I colloqui per la tregua sono in stallo". Gallant: "Non riconosciamo l'autorità della Corte penale internazionale". Sequestrate attrezzature tv nella sede di AP a Sderot: "Fornivano immagini ad al-Jazeera". Iran, le presidenziali si terranno il 28 giugno
Esteri / Corte penale internazionale, il procuratore chiede l'arresto per Netanyahu, Gallant e tre leader di Hamas