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Home » Esteri

Dopo 50 anni, l’Onu cancella la cannabis dall’elenco delle sostanze stupefacenti

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Per l’Organizzazione delle nazioni unite la canapa non è più uno stupefacente. Dopo 50 anni, con un solo voto di scarto, l’Onu ha deciso di togliere la cannabis dalla “tabella IV”, la più restrittiva, che include sostanze come eroina e cocaina. Sono state cambiate le quattro tabelle che dal 1961 classificano piante e derivati psicoattivi a seconda della loro pericolosità. L’assemblea in particolare ha adottato la raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che aveva già chiesto di toglierla dalla quarta tabella (la più restrittiva prevista dalla Convenzione sugli stupefacenti del 1961 in cui sono elencate le sostanze ad alto rischio come eroina e cocaina).

L’Onu ha riconosciuto il valore terapeutico della cannabis per cui, come sottolineato dalla stessa Organizzazione mondiale della sanità, esistono ormai ampie evidenze scientifiche. La votazione su questo punto si è conclusa con 27 voti favorevoli, 1 astensione e 25 voti contrari. L’Unione europea, Italia compresa, ha votato a favore con la sola eccezione dell’Ungheria. La decisione dovrebbe agevolare la legalizzazione della cannabis terapeutica i cui benefici sono stati documentati per patologie come il morbo di Parkinson, la sclerosi, l’epilessia, il dolore cronico e il cancro.

Gli esperti dicono che il voto non avrà un impatto immediato sull’allentamento dei controlli internazionali, perché i governi avranno ancora giurisdizione su come classificare la cannabis. Molti Paesi, però, considerano le convenzioni globali come guida, e il riconoscimento dell’Onu è una vittoria simbolica per i sostenitori del cambiamento della politica sulle droghe.

Si tratta quindi di un momento storico per la cannabis terapeutica che adesso potrà essere sdoganata sul piano internazionale e la sua regolamentazione potrà essere sganciata da quella per l’uso ricreativo.

Nel Nord America la cannabis legale è diventata la norma, in Europa solo il Lussemburgo sta superando il tabù proibizionista. Il 19 novembre la Corte europea di giustizia dell’Ue ha chiarito che il Cbd, uno dei principi attivi della cannabis, non è neppure da considerarsi stupefacente.

Leggi anche: Cos’è la cannabis terapeutica e perché adesso è possibile acquistare quella italiana

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