Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 18:46
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Il New York Times cambia titolo su Trump dopo le proteste dei lettori

Immagine di copertina

La modifica tra prima e seconda edizione

Il New York Times cambia titolo su Trump dopo le proteste

Il New York Times cambia titolo di apertura sul presidente Donald Trump dopo le proteste dei lettori. È accaduto ieri, a poche ore dall’intervento in diretta tv dell’inquilino della Casa Bianca sulle stragi di El Paso e di Dayton.

Trump ieri, 5 agosto 2019, ha parlato alla nazione americana riaccendendo l’allarme e il dibattito sulle armi da fuoco nel suo Paese. Come ricostruito dal Corriere della Sera, il discorso del presidente è sembrato debole e poco sincero, e privo di qualsiasi tipo di decisione rilevante su un maggior controllo della vendita e dell’utilizzo delle armi. Se da un lato Trump ha affermato che “con una sola voce la nostra nazione deve condannare il razzismo, l’intolleranza e il suprematismo bianco” e che “non c’è posto per l’odio in America”. Dall’altro ha anche affermato che “sono i disturbi mentali e l’odio a premere il grilletto, non le armi”. Oltretutto, in precedenza via Twitter lo stesso presidente aveva accusato i media di “diffondere fake news che promuovono un clima di rabbia”.

new york times titolo trump

Insomma, Trump non si era espresso molto diversamente rispetto al passato. Eppure il New York Times nella sua prima versione cartacea aveva titolato “Trump urges unity vs. racism”, ovvero “Trump esorta all’unità contro il razzismo”.

Il titolo ha scatenato la reazione di molti lettori. In tanti hanno minacciato di disdire l’abbonamento. Stando a quanto riportato da un giornalista freelance, via Twitter, a lamentarsi sarebbero stati anche moltissimi giornalisti del Nyt, alcuni reporter “furibondi”. Nel mirino sarebbe finito ovviamente prima di tutto il direttore del giornale.

new york times titolo trump

Le critche sono state così forti e nette che il New York Times ha deciso di cambiare il titolo radicalmente tra la prima e la seconda edizione. “Assailing hate, but not guns”, è stata la nuova scelta: Il presidente “attacca l’odio, ma non le armi”.

Dopo la seconda edizione il New York Times non ha spiegato ufficialmente il perché  del cambiamento del titolo, ma sicuramente la modifica è avvenuta dopo la pubblicazione sui social del commenti negativi.

Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Ti potrebbe interessare
Esteri / La protesta di Nemo, vincitore dell'Eurovision 2024: "Restituisco il trofeo per la mancata esclusione di Israele"
Esteri / Eileen Higgins è la nuova sindaca di Miami: è la prima volta di una Democratica dal 1997
Esteri / L'Australia è il primo paese al mondo a vietare i social agli under 16
Esteri / Elena Basile a TPI: “La guerra ha ridotto l’Europa al vassallaggio. Bisogna rifondare l’Ue”
Esteri / Terre rare e altre materie critiche: la pistola della Cina puntata alla testa degli Stati Uniti
Esteri / Sudan Connection: la geopolitica del massacro tra oro, armi e interessi internazionali
Esteri / L’esperta del Gruppo di Lavoro Onu contro le Sparizioni Forzate Aua Baldé a TPI: “Le vittime registrate in Sudan non sono nemmeno la punta dell’iceberg”
Esteri / Il genocidio in Sudan di cui non parla nessuno
Esteri / La corsa della Cina alla supremazia tecnologica globale
Esteri / Il direttore del programma di Emergency in Sudan, Matteo D’Alonzo, a TPI: “Si combatte di casa in casa, persino tra familiari. E anche con i droni”