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Home » Esteri

“Ecco perché ho tagliato il pene a mio marito”: Lorena Bobbitt parla 25 anni dopo | VIDEO

Immagine di copertina
Lorena Bobbitt. Credit: Abc

Il 23 giugno del 1993, Lorena recise una parte del pene del marito: "Insopportabile la violenza domestica"

Era il 23 giugno del 1993 quando Lorena Bobbitt tagliò una parte del pene del marito con un coltello da cucina. A 25 anni di distanza, la donna, ospite della trasmissione in onda su ABC, The View, spiega che cosa la spinse a compiere quel gesto, che rese la storia della coppia statunitense celebre in tutto il mondo.

“La domanda non è perché abbia fatto quello che ho fatto”, racconta la donna alla conduttrice del programma della ABC Barbara Walters. “Ovviamente non ero lucida in quel momento. Non ero psicologicamente normale”, aggiunge Lorena Bobbitt. “Ero dentro questa particolare follia chiamata pazzia”, aggiunge ancora.

“Fu una follia, una follia temporanea”, continua la donna, che però non manca di scavare a fondo dentro quella pazzia. “La domanda non è perché l’ho fatto e come l’ho fatto: mostra solo quanto sia psicologicamente drammatico subire la violenza domestica”, racconta ancora la donna.

LEGGI ANCHE: In Irlanda la violenza psicologica contro le donne è diventata un reato

La storia di Lorena Bobbitt e di quello che fece 25 anni fa per difendersi dalla violenza del marito è diventata una docuserie. Lorena – questo il nome del prodotto distribuito da Amazon – è il racconto di quanto accadde in quel lontano 1993, di quello che la donna fu costretta a subire dal marito e dell’esito violento di quei maltrattamenti. Il fatto ebbe risalto mondiale, tanto che il processo che ne seguì finì sotto i riflettori del mondo intero.

Lorena Bobbitt fu assolta per aver tagliato il pene al marito. La giuria, nel 1994, decise che la donna si trovava in uno stato di infermità mentale. Nonostante le accuse di violenza, anche il marito di Lorena, John Wayne Bobbitt, fu ritenuto innocente.

La storia di Lorena ha fatto il giro del mondo. Oggi la donna, che ha ripreso il suo cognome da nubile, Gallo, spende la sua vita nella battaglia contro la violenza sulle donne. La donna ha dato vita a una fondazione attraverso cui si occupa di difendere donne vittime di abusi.

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